Asta Fantacalcio 1996 (c/o Relais Tosti in loc. S.Marco) |
Il fantacalcio. Ci risiamo ed è l'anno numero 18 per l'esattezza...
Era il lontano 1994-95 quando da un... sì, ora ricordo, da un negozio di noleggio videocassette (giuro, è così, in zona Shangai) partimmo con la prima asta di questo misterioso ma sempre più dilagante nuovo gioco legato al calcio.
L'uovo di Colombo, come spesso si può definire ogni geniale intuizione che nasce dalla semplicità.
E chi ha inventato il fantacalcio - per altro senza brevettarlo... ahi ahi ahi - ha risposto ad una banalissima serie di domande. Qual è il gioco più popolare in Italia? (risposta, calcio). Qual è il sogno di ogni appassionato di questo gioco? (risposta, fare l'allenatore, costruire una propria squadra, giocare un proprio campionato di fantasia). Qual è il meccanismo più automatico per disputare questa nuova disciplina? (giocare con i voti delle pagelle dei quotidiani, una delle rubriche più seguite e discusse).
Tre indizi che fanno la prova della longevità del fantacalcio, materia nella quale ormai si dilettano già un paio di generazione di malati (alcuni, come il sottoscritto, praticamente incurabili).
La mia prima rosa, ricordo vagamente, vantava tra le sue fila Zenga in porta (ma era della Samp), Deschamps a centrocampo e in attacco il trio Balbo, Mancini, Signori. Non andò malaccio anche se non vinsi. E per la verità di vincere un campionato m'è capitato pure raramente, anche perchè spesso la dea bendata ci mette lo zampino. Nel bene o nel male. Ma che gusto arrivare al weekend aspettando di vedere se i tuoi "pupilli" la mettono dentro o procurano un assist. E il ricordo della frenesia con cui i primi anni si sfogliava la Gazzetta per andare a divorarsi i voti delle pagelle, le ammonizioni, i mezzi punti che significavano vittoria o sconfitta.
Diletti di piccolo cabotaggio, dirà qualcuno. Ma di qualche idiozia bisogna pure evadere (e in giro non ne vedo di molto più esaltanti... a parte il bungee jumping una sera all'anno...).
Anche stavolta si parte con grandi aspettative, però. "Jack in the box" - il nome della mia squadra, ormai storico, risalente ad una catena di fast food scoperti in California nel lontano 1992 (facevano hamburger ma anche pizze che per essere a 9 ore di fuso orario da Michelino a Napoli, non erano neanche malvagie...) conferma un trittico di portieri (non ho mai amato averne uno con le rispettive riserve, è monotono e ti toglie l'adrenalina di azzeccare quello giusto), un'ottima difesa (credo la migliore che abbia mai avuto, avendo evitato dopo molti anni di riservarmi gli ultimi spiccioli per i difensori), un centrocampo importante (molti incursori, gente che vede la porta o ci deve mirare dal dischetto) e un attacco meno appariscente di molte altre volte (ma potrei non aver bisogno del tridente, visto quel che mi propone il resto).
Ma il segreto di questo gioco è che alla fine dei conti, le chiacchiere "stanno a zero". Posso dire di avere la squadra migliore del mondo, posso denigrare i miei avversari (come facciamo periodicamente in modo goliardico tra noi, via e-mail, ogni settimana), ma alla fine è il lunedì, i suoi voti, le sue sentenze, a dare la risposta definitiva. Aspettiamo, lasciando ai pochi lettori di questo blog (meno ancora, su questo capitolo, immagino), in dote la mia rosa. Non disdegno i vostri commenti, anche sarcastici. Ma sappiate che in tempi di crisi non potevo spendere 115 milioni per prendere Cavani (che magari s'azzoppa dopo 2 giornate...). Non avrei il coraggio di riaprire il sito della gazzetta senza arrossire...
PORTIERI - Stekelemburg, Romero, Brkic
DIFENSORI - Basta, Liechsteiner, Marchese, Britos, Burdisso, Astori, Peluso, Aronica.
CENTROCAMPISTI - Lijaic, Hamsik, Moralez, Lazzari, Barrientos, Isla, Lulic, Schelotto.
ATTACCANTI - Pazzini, Palacio, El Sharawy, Pozzi, Sansone, Muriel (già rotto, wow!).
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