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lunedì 17 settembre 2012

Quel che resta del derby: oltre il risultato, nonostante il risultato, una scia di ottimismo...

La curva sud con gli oltre 1.500 tifosi rossoblù
arrivati al "Curi" (foto Settonce)
Comunque sia andata, è stato un successo. Perugia-Gubbio non finirà negli annali del calcio come la partita più spettacolare, e men che meno nell’albo d’oro emozionale dei tifosi eugubini, costretti a digerire un 2-0 per altro ingeneroso nelle proporzioni.

Ma alzi la mano chi non è rimasto affascinato dal clima e dall’atmosfera di un “Renato Curi” che ha varcato la soglia degli 11.000 presenti dopo 9 anni. Che ha accompagnato i 90’ di gara con incitamento da una parte e dall’altra incessante. Che ha applaudito, alla fine, le due squadre, protagoniste di un confronto vero ma leale, corretto ma senza risparmiarsi, ben arbitrato e straordinariamente contorniato. Un plauso speciale va poi ai tifosi rossoblù, tornati agli standard della B quanto a partecipazione e pathos. Purtroppo anche il risultato ricorda molti bocconi amari ingoiati la scorsa stagione, ma fermarsi al 2-0 senza una riflessione ulteriore sarebbe superficiale.

Politano-Bartolucci: un duello che ha inciso
sull'esito del derby (foto Settonce)
La squadra c’è, e il “Curi” ha dato una risposta netta. Sa stare in campo, sa imbrigliare tatticamente anche il più dotato degli avversari – la classifica dice che il Perugia è e forse resterà la squadra da battere. Poi in queste gare sono gli episodi che fanno la differenza, che segnano il confine tra il potrei e il vorrei.
E la squadra di Battistini ha nel suo plotone cecchini che farebbero la fortuna di ogni squadre di I Divisione, ma anche di B. A cominciare da Re Mida Clemente, 34 primavere e non avvertirne neanche l’ombra, per concludere con baby Politano, un ’93 che probabilmente vedremo molto presto calcare l’Olimpico, come stanno facendo di questi tempi Florenzi e Tatcshidis.

Andrea Sottil, ancora costretto in gradinata, insieme
a Giammarioli e Barilari (foto Settonce)
Il Gubbio dalla sua c’ha messo il carattere, la personalità, la capacità di coprire gli spazi e tenere palla, nel primo tempo, con Boisfer padrone di metà campo e Palermo onnipresente davanti e in ripiego. Salvo però trovarsi in imbarazzo quando si è trattato di tradurre il possesso in pericolosità effettiva negli ultimi 18 metri. Caccavallo è estroso ma talvolta predica solitario, Scardina non si tira indietro ma la porta gli resta lontana. E nella ripresa gli innesti di un Bazzoffia ancora giù di giri e di un Galabinov un po’ triste per la panchina forzata causa legge dei 92, non hanno inciso. E neppure la fortuna – che ha assistito i grifoni nel gol del vantaggio del tutto casuale rispetto a quanto visto nel primo tempo – ha aiutato i rossoblù nella ripresa, quando su azione simile, da corner, Politano ha respinto sulla linea l’inzuccata bulgara del possibile pareggio.

La palla girata da Di Tacchio si infila in rete: è il 44'
del primo tempo e il Perugia sblocca
Episodi, che però scrivono il risultato. Lo stesso Politano, pur con i crampi, ha procurato il rosso a Bartolucci – che sportivamente ha stretto la mano ad arbitro e avversario. E il 2-0 è servito solo a fare beffe di chi pronosticava gol degli ex, e invece ha dovuto annotare che l’unico ex a referto era un passato attaccante ternano.
Curiosità da derby, che va agli archivi con una squadra gasata a mille e un’altra che non esce ridimensionata. Non ci sarà sempre il Perugia di fronte, ma dovrà esserci un Gubbio più concreto d’ora in poi in avanti. Sottil avrà il suo da fare, a centellinare i 92 da schierare e a dipingere uno schieramento che dia garanzie, non solo dietro e in mezzo ma soprattutto in attacco. Il tempo non manca. E la squadra dà l’impressione di avere maturità e personalità per proseguire il cammino di crescita, seguendo il suo allenatore.

  Copertina di "Fuorigioco" - 17.9.12 musica di sottofondo: "Stop crying to heart out" - Oasis - 2002


 

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