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martedì 11 settembre 2012

Perugia-Gubbio: quanta acqua sotto i ponti in questi 24 anni passati senza incontrarsi...

Il Gubbio sceso in campo al "Curi" il 21.2.1988
Perugia-Gubbio. Sono passati 24 anni e mezzo dall’ultima volta. Da quel 2-1 al “Renato Curi” firmato Pagliari e Ravanelli, punte di diamante del grifo di Colautti destinato alla promozione, dopo che Ciucarelli, nel primo tempo, aveva illuso i tifosi rossoblù.

Quasi un quarto di secolo nel corso del quale Perugia da una parte e Gubbio dall’altra hanno vissuto percorsi differenti, quasi paralleli anche se talvolta tangenti, ma che mai sono riusciti ad incrociarsi. E in questi 5 lustri è successo di tutto da una sponda all’altra.

Il Perugia, tornato in C1 proprio al termine di quella stagione 87-88, ha iniziato l’era Gaucci, molto più che una parentesi societaria: perché Perugia e il Perugia con Gaucci sono stati tutto e il contrario di tutto, nel mondo del calcio. Arrivando a toccare per due volte la serie A, prima con l’apoteosi di Galeone e il calcio champagne dettato da Allegri e finalizzato da Negri. Poi con il fenomeno Cosmi, una delle tante felici intuizioni del patron romano, che ha lanciato il tecnico di Ponte San Giovanni nell’olimpo del calcio, dove ancora oggi merita di ritagliarsi il suo spazio. E con Cosmi altre scommesse vinte, i Materazzi, i Grosso, poi campioni del mondo, i Baiocco e Tedesco padroni di metà campo, le scoperte esotiche tra Giappone e Corea, fino alla Coppa Uefa, massimo traguardo e apice prima del triste tracollo. Il dopo Gaucci è un rincorrersi di cordate e fallimenti che Perugia e i suoi tifosi hanno voglia di mettersi alle spalle. L’impressione è che i due campionati vinti sotto la guida Battistini siano solo l’inizio dell’operazione riscossa.

Ma di acqua sotto i ponti, in questi 25 anni, ne è scorsa copiosa anche a Gubbio. Dove, dopo la caduta libera dell’era Mosca-Drago, è stata la rinascita targata Tasso e suggellata dai due sponsor cementieri a garantire il ritorno tra i professionisti e il verbo continuità. Dal 1998 il Gubbio è l’unica squadra della provincia ad aver militato ininterrottamente nei campionati prof.
Con gli acuti del duo Alessandrini-Crespini, una finale play off e una semifinale in due anni. Ma proprio quando sembrava che la C2 fosse destino perenne, l’inattesa impennata, l’arrivo di Simoni, l’intuizione Torrente, la scoperta fatta in casa di nome Stefano Giammarioli. E in due anni la favola della B, una sorta di Champions per queste latitudini.

Il resto è storia recente. Ma il percorso di questi 25 anni, per certi versi si somiglia. E per molti motivi rende ancora più gustoso il ritrovarsi uno di fronte all’altro. Non senza qualche ex, come lo sono stati in passato, da ambo le parti, Davide Baiocco e Fabrizio Nofri, come lo saranno domenica Ciofani e Anania da una parte, Radi e Boisfer dall'altra.

Forse è troppo presto, per questo derby. O forse arriva proprio al momento giusto: all’inizio di una stagione che per le due squadre e i rispettivi diversi obiettivi vuol dire tanto. Tanto quanto un derby che manca da 24 anni. Quasi 25...

      Copertina rubrica "Il Rosso e il Blu" - da "Fuorigioco" del 10.9.12 musica di sottofondo: "Cosa resterà" - Raf (1989) ù

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