Parola d'ordine: dimenticare la B... |
Non basteranno i 90’ di Sorrento per completare l’operazione riambientamento, ma che il destino si sia divertito a far ripartire il Gubbio proprio dal catino dello "Stadio Italia" a distanza di 16 mesi dal match promozione, qualcosa vorrà pur dire.
La sfida di questa stagione, il day after, la vera impresa per il Gubbio sarà riuscire a mettersi davvero alle spalle la sindrome da nostalgia di B.
E in attesa che i risultati confortino l’operazione, mentale prim’ancora che tecnica, per la squadra ma prima di tutto per gli spalti, cominciamo col ricordarci che il Gubbio è atteso da un’avventura tutt’altro che indifferente, nient’affatto anonima: davanti a sé, in fondo, c’è la seconda esperienza in terza serie degli ultimi 70 anni.
E basta dare uno sguardo al parterre di avversarie per capire, almeno in teoria, che storcere la bocca di fronte ad un girone così è da radical chic, da salottieri con la erre moscia, praticamente come rifiutare un Brunello di Montalcino solo perché l’anno prima si è pasteggiato a Mum.
Lodi, ai tempi del Frosinone |
Ciociaria, per il Gubbio, vuol dire anche l’accoppiata Frasca-Castellucci, ma il Frosinone c’entra poco nulla. Ed era tutta un’altra storia, quella di un Gubbio che faticava a salvarsi in C2, che vagava tra Cuoiocappiano e San Il secolo scorso? No, appena 5 anni fa.
Nell'Avellino 80-81 si riconoscono: in piedi il portiere Stefano Tacconi, accosciati Vignola e Juary. |
Infine l’ultimo amarcord: un girone a 16 squadre. Segno dei tempi, della crisi che falcidia società e blasoni, senza guardare in faccia a nessuno.
In tutto questo il Gubbio è in terza serie. Il Gubbio si avvia per la sua 14ma stagione consecutiva tra i professionisti. Sembrerà scontato. Ma forse è bene ripeterselo ancora una volta.
Copertina amarcord dalla trasmissione "Fuorigioco" - 3.9.12
musica di sottofondo: "Boa sorte" - Vanessa Da Mata (2008)
(
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