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mercoledì 26 settembre 2012

Tra sacro e Pagani... una trasferta che riapre uno scrigno di ricordi

A volte ritornano. E per la verità, nel caso della Paganese, il ritorno è quasi immediato.
Un incrocio di destini la sfida con i campani, se si pensa che da quel 8 maggio 2011 – giorno dell’apoteosi rossoblù con la conquista della B – divennero ben 2 le categorie di differenza tra le squadre. Mentre il Gubbio stappava lo spumante per la storica promozione, la truppa di Eziolino Capuano se ne scendeva in II Divisione, sotto i colpi inferti da Boisfer e la doppietta di Gomez, arricchita dal primo dei due gol, capolavoro di caparbietà, tecnica e freddezza.


E così a distanza di 16 mesi il ritorno a Pagani fa un certo effetto, perché gli azzurro stellati c’hanno messo appena un anno a riconquistare la I Divisione. E chissà che penseranno ora che si ritrovano i propri killer di fronte. Pagani è anche lo stadio che ha incoronato uno dei gol simbolo della cavalcata verso la B. Ancora Juanito protagonista, con una rovesciata, su lancio chilometrico di Farina, da far invidia al mitico Parola. In porta esordiva Ginestra, tra i campani, che non dovrebbe aver dormito la notte dopo, soprattutto per l’uscita a vuoto sull’inzuccata dell’argentino che aveva propiziato l’iniziale 1-0.
Sembrano altri tempi, ma è comunque storia per gli annali eugubini.

Più memorabile per le meningi paganesi, l’exploit che la squadra realizzò al Barbetti nella stagione 2006-2007, quella che si sarebbe conclusa con la promozione della Paganese in C1 ai playoff nella finale contro la Reggiana. A Gubbio i campani passarono molto più nettamente di quanto non dica il 2-1 finale e a metterci la firma fu anche un certo Alessandro Corallo, che di lì a qualche anno avrebbe arricchito il carniere di reti eugubine prima di vestire anche la maglia del Perugia. In terra campana, poi, nel finale di stagione, fu diluvio e grandine, con un 4-0 che la diceva lunga sulla scia d’entusiasmo della squadra guidata da Palumbo e sulla crisi mistica dei rossoblù di De Petrillo, costretto a rintuzzare i fantasmi play out. Di quel Gubbio oggi è rimasto il solo Sandreani. Al quale non mancheranno certo le motivazioni per rinnovare la sfida.

Paganese-Gubbio. Un match di destini incrociati, a distanza di pochi anni. E di strade che tornano a incontrarsi, con umori e prospettive diverse. E con un presente ancora tutto da scrivere…


Copertina rubrica "Il Rosso e il Blu" - di lun.24.9.12



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