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venerdì 7 ottobre 2011

Che le rondinelle abbiano fatto primavera? Il pari al "Rigamonti" ha il sapore della squadra vera...


Bazzoffia osserva la palla del 2-1 entrare in rete... (foto Settonce)

Una rondine non fa primavera. Figuriamoci in questi giorni con l’autunno, quello vero, in arrivo ritardato.
Ma le rondinelle, quelle in campo, quelle del Brescia, indirettamente qualche segnale lo hanno dato.
Non chiamiamola magari primavera, ma il lento germogliare di una squadra, il Gubbio di Pecchia, che mai come al “Rigamonti” è stata quest’anno ad un passo dalla vittoria. La prima in serie B.


Eh sì che sarebbe stata pure vittoria meritata perché i rossoblù hanno saputo imbrigliare – come nessuno prima – l’undici di Beppe Scienza, fresco all’anagrafe e anche un po’ rimaneggiato, ma pur sempre espressione della terza in classifica. Hanno saputo annullarne la spinta iniziale, e colpire con ripartenze fulminanti, mescolando il lavoro di squadra, in fase di contenimento, alla verve individuale di un Bazzoffia che per ora riesce di fatto a sostenere praticamente da solo il peso e l’incisività offensiva.


Salomon ha schiacciato la palla del 2-2 (foto Settonce)
 E’ mancato solo un pizzico di malizia, mestiere e di fortuna, nei minuti finali. Pazienza, peccato, ma il rammarico per i due punti sfumati non deve offuscare l’analisi di 90’ nei quali il Gubbio ha sciorinato una prestazione tatticamente impeccabile almeno in fase di non possesso.

L’impressione è che la meta, intesa come prima vittoria stagionale, sia davvero vicina, il tempo maturo e l’uovo si stia per schiudere.

Che poi questo accada scientificamente domenica contro la Nocerina non è detto: se non altro perché proprio i rossoneri campani sono la squadra che ha la maggiore differenza punti tra gare in casa, appena 1 pareggio su 4 gare, meno del Gubbio stesso, e match in trasferta, ben 7 punti con le vittorie di Livorno e Cittadella.


Bazzoffia sommerso di abbracci - foto Settonce
 Il Gubbio che torna da Brescia però è decisamente rinfrancato: è una squadra, una squadra che ha lo spirito giusto – giocatori che, quasi tutti, si sacrificano per il collettivo – capace di tenere distanze corte e spazi chiusi. Il gap da colmare è ancora sul fronte offensivo, o meglio sulla capacità di creare presupposti per colpire: l’unico ad avere nelle corde la voglia e l’incoscienza di osare è Daniele Bazzoffia, uno che, per dirla con Steve Jobs, è affamato e folle quanto basta per incunearsi nelle linee nemiche senza pensare di essere in serie B.
E non è un caso che il secondo gol di Brescia, il suo primo in serie cadetta, sia un capolavoro di velocità, abilità e tenacia, e anche tempismo nel trovarsi nel posto giusto sulla ribattuta del portiere.
Detto questo, e dati anche i giusti meriti a Pecchia per aver saputo valorizzare le caratteristiche tattiche di Bazzoffia, resta il problema che non può essere solo il velocipede di Bastia l’unico riferimento offensivo su cui il Gubbio può contare per andare in gol. Il resto della truppa in prima linea latita ancora.
Più di tutti Ragatzu, corpo estraneo in campo, ma restano ancora troppo discontinui gli stessi Mendicino e Giannetti. Ciofani ha dato segnali importanti, in attesa di vedere in campo anche Paonessa, a cui una chance, a questo punto, è giusto darla. E’ vero che il gol non nasce solo dal lavoro degli attaccanti, ma è indubitabile che da parte di questi, ferma restando l’età ancora acerba, ci si attende maggiore applicazione e dedizione alla causa.
Il pari di Brescia sottolinea anche la capacità di Pecchia – pur sotto pressione come nessun altro allenatore di B – di mettere in campo lo schieramento più adatto a frenare i lombardi e a cambiare in corsa le carte in tavola senza ripercussioni.


I tifosi rossoblù al "Rigamonti" - foto Settonce
 Il 2-2 del Rigamonti ha portato solo un punto. Ma questo pari è lontano anni luce dall’1-1 di Modena, timido e affannato come tutti i primi passi di un lattante, dallo 0-0 col Varese, la classica occasione persa. Assomiglia molto all’1-1 col Verona, tosto e guadagnato, e sembra pronto a trasformarsi in qualcosa di più importante.
In fondo con la vittoria a Brescia i rossoblù sarebbero stati già fuori dalla zona play out: siamo già alla nona giornata, ma basta davvero poco, ormai, per piazzare quella svolta. Che vale molto più dei 3 punti…

 
Copertina de "Il Rosso e il Blu" - venerdì 7.10.11
Musica sottofondo: "Primavera" - Marina Rey - 2000


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