Da Livorno, quasi per caso, mi è stato chiesto di stilare le classiche pagelle per i rossoblù.
Un esercizio che non facevo da diversi anni e devo dire, è piacevole riscoprirlo. Anche perché, buoni o cattivi che siano i voti, mi piace ricamarci un po' sopra. Anche per prendere le pagelle per quello che sono: poco più che un gioco, da interpretare con la giusta leggerezza sia da chi le compila che da chi le legge. In fondo, il vero sogno di un giornalista sportivo è dare i numeri... Anche se qualcuno talvolta esagera...
E allora, per dirla alla Rino Tommasi, ecco il mio personalissimo taccuino-voti (sulle foto di Roberto Settonce) dopo Livorno-Gubbio (per la rubrica "Le pagelle" della trasmissione "Fuorigioco" in onda lunedì sera ore 21.20):
DONNARUMMA – (6-) Subisce un solo tiro, quello di Bigazzi ma non è granchè la risposta, anche se è solo l’ultima delle incertezze in un’azione difensiva quasi comica. Per il resto il Livorno non centra mai lo specchio e lui a fine gara rischia di vedersi addebitati 15 euro di biglietto e 5 per la doccia. Inoperoso.
Rampi-Caracciolo: il perugino è stato un brutto cliente... |
BARTOLUCCI – (6) Un po’ meglio del dirimpettaio, anche se patisce Bigazzi. Nella ripresa con l’uomo in più potrebbe spingere, guadagna la pagnotta con l’assist del pareggio. Tappabuchi.
COTTAFAVA – (6) Resta il riferimento principale della retroguardia e sbroglia diverse matasse nella mezz’ora da brivido iniziale. Partecipa però al regalo di gruppo sul gol del vantaggio, nella ripresa non corre alcun brivido. Statuario.
BENEDETTI – (6) Paulinho è un brutto cliente ma dopo Rolando Bianchi tutto sembra meno difficile. Timido nei primi minuti, cresce alla distanza, anche se becca un nuovo giallo che brucia un bonus diffida. Maturando.
BOISFER – (6-) Il Livorno non è il Torino e neanche Boisfer è quello di lunedì. Cerca di chiudere ogni varco, ma sul cross dell’1-0 la palla sembra una saponetta e innesca l’errore altrui. L’episodio lo condiziona anche se nella ripresa cresce, credendoci più di tutti insieme al capitano. Amleto.
SANDREANI – (6,5) Uomo ovunque a centrocampo, bussola di una squadra che, anche nelle giornate meno brillanti, tira fuori l’orgoglio e non molla fino alla fine. Nella ripresa è anche l’unico a tirare in porta chiamando Bardi agli straordinari. Trascinante.
RAGGIO GARIBALDI – (sv) Non fa in tempo a saggiare il terreno che la caviglia lo tradisce. A rischio per le prossime gare, ma la sua corsa servirebbe. Smottato.
BAZZOFFIA – (6,5) Nel primo tempo è l’unico a provarci davvero, duetta bene con Ciofani e sfiora il pareggio. Nel dubbio Lambrughi lo azzoppa, finendo negli spogliatoi. Lui, con un rigore o un’espulsione procurata, finisce per incidere sempre. Se continua così diventa anche uomo-mercato. Inesauribile.
MARIO RUI – (5) L’uomo in meno della partita. Manca la sua spinta a sinistra, manca anche la sua copertura in aiuto a Caracciolo. Forse sbaglia fuso orario o è il fratello gemello di quello di lunedì, nel frattempo riconvocato dal Portogallo. Overbooking.
CIOFANI – (7) Un tiro un gol. Il quinto consecutivo, il quarto decisivo per la classifica. Toglieteci tutto meno Daniel, che mette fisicità e talento, se è vero che un’esecuzione come quella di Livorno, solo per come è stata pensata ed eseguita, è degna di un campione navigato. E se c’è anche la fortuna è perché se la va a cercare. Lisippo.
GERBO – (6-) Non gioca da luglio, praticamente una vita, e gettato in piscina senza neanche il salvagente, appare spaesato. L’avvio è da Krasic, perde palla e il Livorno segna. Poi si ambienta e nella ripresa aiuta a spingere. Embrionale.
MENDICINO – (5) Entra a inizio ripresa ma non graffia. Prova a bussare con un tiro da 30 metri ed è l’unica annotazione da lì al fischio finale. Esserci o non esserci, questo è il problema. Shakespeariano.
Il mister perplesso... Pascolini prende appunti |
SIMONI – (6) L’approccio della squadra stavolta è fallato, il Livorno piazza mezz’ora da brividi, ci si mettono pure gli infortuni e gli azzoppamenti a complicare le cose. Chiude con 4 punte, alla Mourinho ma meglio non dirglielo. Novellino, dopo Ventura, si dichiara contento di regalare un punto al buon Gigi. Figuriamoci noi. Talismano.
Nessun commento:
Posta un commento