Il mio puzzle, i miei pezzi.Di ieri e l'altro ieri.

martedì 25 ottobre 2011

Gubbio-Torino: il capolavoro di Gigi Simoni...

E’ l’abbraccio finale tra Gigi Simoni e Marco Fioriti l’immagine di Gubbio-Torino.
Il flash che consegneremo alla memoria di una serata semplicemente da incorniciare per i tifosi rossoblù.
E senza stare a ripercorrere la storia dei granata, i 7 scudetti, il mito del Grande Torino – lasciando per una volta la voglia di retorica nell’armadio – val la pena concentrarsi su quello che hanno fatto i rossoblù in questi 90’ che potrebbero cambiare, se ben capitalizzati, il senso di un’intera stagione.

Gubbio-Torino potrebbe avere decine di istantanee per essere immortalata: la cornice di pubblico d’eccezione, la serata degna delle grandi occasioni, la prestazione vigorosa sotto tanti punti di vista – con una squadra aitante per 90’ e con due giocatori usciti in barella. Un contesto che non segna solo il ritorno dei rossoblù ad una quadratura tattica capace di esaltare le qualità dei singoli ma soprattutto rivela finalmente l’anima della squadra autentica – guarda caso nella serata in cui, la squadra, torna a sfoggiare anche la vera maglia rossoblù .
Intendiamoci, non è solo una questione di colori sulla schiena: è soprattutto nella testa – e nell’orgoglio – dei giocatori che Gigi Simoni ha saputo lavorare in pochi giorni. In quelle chiacchierate segrete all’interno dello spogliatoio, in quei faccia a faccia tra persone di calcio, anche se appartenenti a generazioni diverse, a galassie apparentemente lontane. Ma il cuoio è linguaggio universale, non serve il traduttore. E così Simoni ha preparato la partita con la necessaria serenità ma anche infondendo fiducia e ispirando determinazione. Nella  vecchia guardia come nei novizi. Non a caso si è rivisto a larghi tratti il Gubbio aggressivo e a distanze azzerate tra i reparti che ricordavamo solo nei dvd. Non a caso anche gli ultimi arrivati sembravano avere addosso il rossoblù da decenni.
Ingredienti semplici da scrivere, sulla lista della spesa, ma tutt’altro che scontati quando ti ritrovi contro la prima della classe che dista soltanto 19 punti in classifica dopo appena 10 giornate.
Eppure Gigi il mezzo miracolo l’ha già compiuto. Ha rispolverato la squadra, ha ritrovato il Gubbio. Ha ridato verve ed energia a gente che pareva sopita o inadeguata alla categoria. E che invece forse necessitava solo della guida giusta.
Una vittoria che ha anche altri significati intestini: Simoni, ex giocatore e tecnico del Toro, che si prende la rivincita dopo l’esonero di 10 anni fa. Sandreani, che mai ha avuto a che fare con i granata, che dedica il successo al padre, a sua volta liquidato a metà anni Novanta dal sodalizio torinista. Benedetti, cresciuto nel Toro, che ha brillato ben più dei colleghi più blasonati di reparto in maglia bianca. Insomma, qualche sassolino datato che non guasta.
L’1-0 al Torino è emblematico anche nella dinamica del gol: l’irrefrenabile e incosciente impeto di Bazzoffia che mette a soqquadro la difesa più granitica del campionato, imbarazzando un nazionale azzurro come Ogbonna e l’incerto estremo Coppola, e sulla sua respinta timida, la zampata di un Ciofani che non sarà un cigno a vedersi, ma ne ha messe dentro 5 di palle pesanti, e promette di continuare a farlo. E dietro poi la capacità di tenere duro, di stringere i denti nell’ultimo quarto d’ora d’assalti granata, con un difesa che pur perdendo qualche pezzo per strada, non ha perso la testa e stavolta, al fotofinish, non si è fatta uccellare.

Che storia, Gubbio-Torino: i rossoblù vincono, fanno parlare l’Italia di sé, sulla scia di un personaggio ormai alle soglie della beatificazione calcistica, dopo l’ennesima impresa impossibile. Dicevamo un mezzo miracolo. L’altro mezzo comincia da sabato: il ritorno sulla terra, si chiama Livorno. L’impresa col Torino sarà già in bacheca. In comune solo il colore granata. E il fatto che sarà solo la prima di altre 31 battaglie…


Copertina "Fuorigioco" - martedì 25.10.11
musica di sottofondo: "Without you" - D.Guetta - 2011


Nessun commento:

Posta un commento