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lunedì 17 ottobre 2011

Gubbio, operazione reset. Ma per fortuna non si riparte da zero...

Operazione reset. Proprio come su un pc, quando i programmi si affollano e intrecciano, tanto da impallare completamente il computer. Reset, cioè azzerare tutto, ripartire da un punto che, qualunque nome abbia, si spera possa essere di vera ripartenza.


Proprio come quelle a cui il Gubbio ha implicitamente rinunciato sabato a Crotone negli ultimi 20’ di gara, dopo averla meritatamente raddrizzata, complice una sostituzione – fuori Bazzoffia, dentro Boisfer – e un’interpretazione del match, che ha finito per tradursi tatticamente in un salutare massaggio cardiaco ai calabresi – che sembravano barcollare - e ad una scelta unilaterale di non belligeranza per i rossoblù nostrani. Nella migliore delle ipotesi ci sarebbe scappato il pari. Ma spesso se non ti cerchi tu la fortuna, è la sfortuna che viene a pizzicarti.

Pecchia è out. Forse fin da quell’istante, da quella sostituzione, lo stesso direttore tecnico Simoni e il ds Giammarioli – che a spada tratta lo avevano difeso nelle scorse settimane chiedendo pazienza per non aver potuto disporre di tutta la rosa nel primo mese di campionato – si sono fatti una ragione. E hanno deciso.
Non tutte le scommesse si possono vincere, ma capire prima che sia troppo tardi che la puntata è stata sul numero sbagliato è altrettanto intelligente.

Molti ora diranno “Ve l’avevamo detto”: è facile. Più difficile sarà fare control alt canc, far ripartire questo meccanismo dopo l’azzeramento. Far ritornare il Gubbio una squadra vera.
Perché qualunque tecnico arriverà – difficile per quanto suggestiva l’ipotesi di un ritorno in panca di Simoni, dato che lui stesso l’ha definita così, a meno di ripensamenti – dovrà intanto dare uno scossone allo spogliatoio, trovare una chiave tattica sufficientemente chiara per il gioco offensivo, creare un feeling con l’ambiente, la squadra e la piazza, facendo scoccare quella scintilla che forse con Pecchia non è mai davvero arrivata.

Non sarà un’impresa facile, come non sarà facile per il Gubbio conquistare la salvezza. Ma difficile non significa impossibile.
E poi, a guardare la classifica, vien da pensare che dopo un ruolino di marcia tutt’altro che irresistibile, i rossoblù sono in nutrita compagnia a quota 7.
Con poco, davvero poco, in due sconfitte pesanti – soprattutto perché contro dirette concorrenti come Ascoli e Crotone - punti potevano essere almeno altri 2.
Piangere a questo punto su quanto versato nei 120 giorni della gestione Pecchia, è esercizio gratuito e abbastanza inutile.
La prima scommessa è andata a vuoto. Ma il tavolo è ancora lì.
Chiunque arriverà, dovrà resettare, ma in realtà non partirà da zero. Primo perché la classifica non dice zero. Poi perché la partita, quella del campionato, quella che conta, è ancora lunga da giocare: e se anche la prossima mano sarà con l’avversario più temibile, è pure vero che almeno per quel lunedì non ci sarà nulla da perdere.
La condizione ideale per un’impresa… La condizione ideale per ripartire davvero...



 
 
Copertina di "Fuorigioco" di lunedì 17.10.2011
Musica di sottofondo: "Again" - Lenny Kravitz - 1999
 

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