Sul pullman del Grosseto una quaterna già predestinata... dal fotomontaggio di Marco Signoretti |
In campo c’era un Gubbio inedito, con una difesa d’emergenza – e lo sarà ancor di più tra 6 giorni ad Ascoli – che ritrovava però il Briganti ministro del reparto; un centrocampo da poco più di 60 anni, in tre, capace di mulinare ritmo e chilometri da favola, e un redivivo Gerbo rispolverato dalla naftalina come i migliori dischi vintage in vinile; e infine un attacco straboccante, in grado di infilare 3 gol in mezz’ora come i rossoblù non avevano mai fatto finora in campionato – visto che gli ultimi 3 gol tutti insieme risaliva all’8 maggio, e al D day con la Paganese.
E Simoni sorridendo sornione in panchina, s’è potuto pure permettere di risparmiare un gettone a Mastronunzio. Perché la "vipera", col Grosseto, non serviva e le passerelle non fanno al caso del Gubbio, squadra che – dopo gli applausi e i peana ripetuti per il caso Farina – ora ha bisogno solo di concretezza. Mastronunzio tornerà buono già da sabato prossimo, in veste di ex, al “Del Duca” di Ascoli dove i rossoblù si giocheranno una sorta di spareggio salvezza per mettere fuori causa definitivamente i marchigiani.
Tornando alla quaterna, meglio non poteva iniziare il girone di ritorno: senza scomodare tabelle e conteggi complicati, al Gubbio serviranno 11 punti in più di quanto fatto nei 21 incontri del girone d’ andata. Considerando le tante pause cui è andata incontro la formazione di Simoni (le 4 sconfitte in avvio e i 5 ko di fila di novembre), c’è terreno sufficiente per rincorrere l’obiettivo.
Le indicazioni di questa goleada non vanno sopravvalutate, ma debbono semmai servire per capire bene su quali giocatori puntare per la fatidica rincorsa.
Intanto val la pena godersi anche le perle di questo sabato di gennaio: il guizzo di Bazzoffia – che con due reti, ha già eguagliato lo score dello scorso anno e si conferma elemento imprevedibile e decisivo nello scacchiere rossoblù; la bomba di Graffiedi, che regala al Gubbio il primo gol stagionale su calcio piazzato; e infine il triangolo letale concluso dal cucchiaio di Ciofani, una pennellata deliziosa che ricorda il gol di Vicenza – guarda caso con gli stessi protagonisti, ma in senso inverso. E per una volta la vittoria non è stata sofferta, ma anche il secondo tempo “congelato” tatticamente dalla squadra di Simoni è un sintomo di una maturità crescente. Quella che serve in questo girone di ritorno.
Aspettando gli ultimi botti di mercato – da Milano il nome di Ricchiuti è sempre più abbinato ai rossoblù – ma confidando soprattutto sulle capacità e la sapienza di un Simoni che dimostra come tatticamente questo gruppo possa dare garanzie.
La strambata ha avuto successo: ora c’è da puntare alla meta lontana. Senza inutili grilli ma con la necessaria lungimiranza…
Copertina di "Fuorigioco" - lunedì 16.1.2012
musica di sottofondo: "La fine di Gaia" - Caparezza - 2011
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