Il mio puzzle, i miei pezzi.Di ieri e l'altro ieri.

mercoledì 11 gennaio 2012

Caro Babbo Natale, ti prego fai finire la crisi... e una bimba di 10 anni ci apre gli occhi sulla realtà, vista dai più piccoli

Siamo abituati a parlare di crisi. Talmente avvezzi a maneggiare questo termine, a sentire (e raccontare) storie di difficoltà quotidiane, di indigenza, di soglie di povertà che salgono in modo proporzionale al prezzo della benzina, che ormai quasi ogni notizia, ogni vicenda, ogni accadimento che abbia legami con la crisi economica, quasi non fa più effetto. Una sorta di anestesia emotiva ci impedisce di carpire - se non nelle conseguenze dirette della nostra quotidianità - cosa sia realmente il periodo che stiamo vivendo.

Eppure... Eppure ci sono storie, parole, testimonianze che ti colpiscono nel profondo. Che ti toccano da vicino, ti lasciano per qualche istante col fiato sospeso.
Perchè la storia raccontata stasera nel nostro tg non può lasciare indifferenti: è quella di una bambina di 10 anni, che scrive la sua letterina di Natale parlando di crisi
Cosa vuoi che dica? verrebbe da chiedersi. 
Leggere per credere. Anzi, per ascoltare e "sentire" qualcosa di forte, di intimo, di condiviso. Leggere poi, la naturale semplicità di queste frasi, di questi pensieri, e soprattutto degli auspici, ci fa riflettere.
Ci fa pensare come la crisi - questa malattia di cui ormai ci sentiamo immuni (almeno nella percezione emotiva) - sia vissuta dai più piccoli come noi da bambini immaginavamo "l'uomo nero" o "il lupo cattivo".
Con la differenza, purtroppo, che oggi l'"uomo nero" esiste davvero... E ha le sembianze di una famiglia qualsiasi - volutamente lasciata anonima - che non arriva alla fine del mese e non sa che Natale regalare alla propria bambina...

E' per questo che stasera, con la collega Cinzia Tini, abbiamo deciso di aprire il nostro tg con questa lettera. Perchè al di là di ogni altra notizia, al di là di qualche scoop su cui chissà ci si potrebbe pure ricamare, è l'autenticità, la limpidezza, la maliconica verità contenuta in queste righe, a colpirci.
Nessuna agenzia batterà questa news. Ma non per questo non merita di essere una riflessione in primo piano.
La lettera è stata premiata ad un concorso indetto da un centro commerciale del territorio in occasione delle festività natalizie.
E parla molto più in profondità e molto più nitidamente di ogni nostro possibile commento...


"Caro Babbo Natale anche se ho appena 10 anni capisco che quest’anno ci sono molti problemi in Italia e nel mondo .
Ogni volta che si guarda il telegiornale la sera a cena, mamma e papà si arrabbiano , si parla sempre di crisi con tanti paroloni che non capisco e che non trovo nemmeno nel vocabolario d’italiano .
Ma una cosa l’ho capita: il mio papà, come tante altre persone, ha perso il lavoro, la fabbrica dove lavorava ha chiuso e adesso lui è a casa e non è felice.
Nessuno in famiglia è sereno , si scherza e si gioca poco e la mamma fa sempre i conti con i soldi rimasti .
Quindi Babbo Natale desidero che tutte le famiglie tornino ad essere felici e che tutte le persone trovino un nuovo lavoro, così smettono di parlare di crisi…
Non voglio regali costosi, ma mi manca tanto il tempo che passavamo a scherzare tutti insieme, anche se mamma e papà erano stanchi dopo una giornata di lavoro.
Ti prego Babbo Natale pensaci tu !....".



1 commento:

  1. Da facebook -
    Matteo Fumanti - Una stretta al cuore... potrò un giorno dire di aver letto una letterina piena di significato, non di circostanza. Che venga portata in Parlamento, ma dal padre, non dal senatore o deputato opportunista di turno...

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