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giovedì 5 gennaio 2012

Gubbio-Bari: come se il 2011 non avesse voluto questa sfida...

Doveva essere solo una sfida prestigiosa, con una grande ex di serie A. Ma non è e non può essere solo questo. Gubbio-Bari chiude il girone di andata e apre il 2012.
E il pensiero che è sorto ad agosto quando sono stati diramati i calendari, è che forse il destino aveva voluto che una partita così non si disputasse nell’anno di grazia 2011: che Torrente e il suo gruppo nutrito di ex non incrociassero la propria strada con il Gubbio in un anno solare così unico e indimenticabile. Per lasciarlo immune da un faccia a faccia che è denso di significati e di motivazioni.


Le più banali si trovano leggendo le rispettive classifiche: il Gubbio a 18 e reduce da due risultati utili di fila, ha la voglia matta di girare sopra quota 20, una soglia psicologica che darebbe al girone di ritorno un valore molto più somigliante alla parola “rimonta”. Dalla sua, il Bari, penalizzazioni e timori di ulteriori provvedimenti a parte, non può dirsi felice di virare a quota 25, che è sì un punto in meno alla Sampdoria ma 10 in meno dalla zona play off.

Ma i numeri sono la parte più notarile e burocratica che sta dietro a questa partita. Dal ritorno di Torrente al “Barbetti” a quasi a 8 mesi dal trionfo con la Paganese, al rientro da avversari di tanti ex che hanno caratterizzato il biennio d’oro della gestione legata al tecnico salernitano: Eugenio Lamanna in porta, Martino Borghese in difesa, Rivaldo e Galano a centrocampo.
E poteva starci pure Alessandro Marotta davanti, ma il mercato di gennaio porterà il bomber napoletano lontano dalla Puglia, forse a far coppia – tanto per rinverdire i fasti rossoblù – con Giacomo Casoli in quel di La Spezia, formazione che ha tutta l’aria di voler venire a fare compagnia tra 12 mesi a Torrente e al Gubbio.

E ognuno di loro ha lasciato la maglia rossoblù in modo diverso, anche se un filo conduttore non può non condire questo face to face: un applauso prima dell’inizio della gara, perché a prescindere dalle storie che si sono raccontate in estate, restano le due stagioni memorabili, resta l’indubbio contributo che tecnico e giocatori hanno dato ai trionfi del Gubbio. Resta un grazie che fa parte del bon ton sportivo, che in ogni circostanza, e con ogni interlocutore che lo meriti, il Gubbio e i suoi tifosi sono tenuti a osservare.
Anche per confermare come da queste parti, per fortuna, il calcio conservi ancora una dimensione ormai introvabile nei grandi circuiti del pallone di cuoio, il calcio che Giuanin Brera definiva pane e salame e che alle nostre latitudini potrebbe semmai subire le variazioni crescia e prosciutto: e senza scomodare ancora una volta Simone Farina (non vediamo l’ora di rivederlo giocare), ci piace ricordare come altri ex siano stati accolti, da Giacomino Casoli, giusto un anno fa, a Juanito Gomez o Ettore Marchi nel corso di questa stagione.
Ora cambia solo che il ritrovo sarà di gruppo. E farà di questa partita non solo l’ultima di andata, non solo una tappa chiave per iniziare bene il 2012, ma un altro capitolo intenso ed emozionante di un periodo dorato del calcio eugubino.

Poi, ovviamente, dal fischio d’inizio, ci sarà solo Gubbio-Bari.
Dall’altra parte ci saranno solo 11 avversari, da rispettare ma soprattutto da battere. E, come sempre, ci saranno solo due colori: il rosso e il blu…


Copertina de "Il Rosso e il Blu" di giovedì 5.1.2012
Musica di sottofondo: "Ancora tu" - Lucio Battisti - 1967

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