Il mio puzzle, i miei pezzi.Di ieri e l'altro ieri.

lunedì 2 aprile 2012

Gubbio: c'è da trovare un senso a questa storia...


Donnarumma in tuffo, ma non basta:
la palla di Belingheri è già in rete (foto Settonce)
Ci sono tanti modi di perdere. Il Gubbio forse sta scegliendo il peggiore.
E quando diciamo Gubbio, diciamo proprio tutti, nessuno escluso.

La società – che ieri ha liquidato Alessandrini, novello re di marzo, il cui interregno è durato lo spazio di due gare e mezzo condite da 11 gol incassati e un solo punto: in bocca al lupo, fin d’ora, a Gigi Apolloni, certamente più abituato alla serie B, un po’ meno ad essere il quarto allenatore (sesto, se si considerano anche i secondi) di questa stagione eugubina da montagne russe.

Cottafava su Paulinho (foto Settonce)
La squadra, che ha le sue colpe, perché in campo ci vanno i giocatori: giovani e vecchi, attaccanti e difensori, esperti e novizi, difficile pensare che qualcuno possa ergersi su un piedistallo ed escludersi dal bailamme di classifica in cui la formazione si è cacciata. L’unico distinguo semmai è tra chi questa B l’ha conquistata sul campo e chi se l’è ritrovata su un piatto d’argento: onorarla comunque fino alla fine non è solo un dovere professionale, ma prima di tutto morale.

Lo staff tecnico che nelle sue evoluzioni– diventante irrefrenabili nelle ultime settimane – di primattori e comparse non ha dato un’idea chiara né di gioco né di assetto alla squadra, con girandole di schemi prima e di sostituzioni poi tra una gara e l’altra nelle quali alcuni giocatori passavano indistintamente dalla tribuna alla maglia da titolare, e viceversa.

Mastronunzio nella gabbia livornese: ancora
si aspettano i suoi gol (foto Settonce)
Lo staff manageriale, che se ha meriti indiscussi nell’aver costruito un vero miracolo tecnico nelle ultime due stagioni – pescando ad esempio autentici jolly vincenti nel mercato di gennaio – ha bucato quest’anno in alcune scelte, fin da giugno scorso e a seguire, come in un domino inesorabile.

E ci mettiamo anche quei tifosi – non tutti per fortuna, ma diversi – che hanno visto bene sabato (e non è la prima volta) di macchiare la giornata, già nefasta sportivamente parlando, con una contestazione che è subito scorsa su binari inaccettabili, fin dal dopo-gara fuori dallo stadio, per diventare addirittura una specie di assedio domestico nel quartiere di San Pietro.
Se in campo il Gubbio non è e non può essere quello visto nelle ultime gare, specie negli ultimi minuti, fuori dal campo Gubbio non è questa, non può essere la comunità nella quale ci si prende tranquillamente la licenza di lanciare sassi allo stadio o di presidiare la casa di un giocatore – qualunque sia il suo rendimento.

L'ira dei tifosi, per iscritto. Dopo la gara,
si passerà all'orale e non solo... (foto Settonce)
L’assolutizzazione di una sconfitta non può essere accettata, come modo di pensare – perché sempre e comunque di calcio si tratta e di problemi, ben più importanti, ce ne sarebbero. Né può passare attraverso scene che appartengono ad altre città, ad altre atmosfere, ad altri parametri di civiltà.

Così a perdere non è una squadra, siamo tutti.
Invece – sembrerà banale, ma lo diciamo senza problemi – le ultime chance vanno lottate fino alla fine, fino a quando la matematica non emetta il verdetto, e forse anche dopo: perché anche stanotte c’è chi è finito in manette per questioni che col calcio non dovrebbero avere nulla a che fare, e che invece hanno finito per inquinare il mondo del pallone.

Motivo in più per crederci, in classifica. E per sentirsi orgogliosamente diversi da quei personaggi che hanno fatto del calcio uno dei tanti sporchi affarucci dell’era moderna.
Qua, si è detto spesso, specie dopo il caso-Farina, si respira ancora un’aria diversa. Un’aria semplice, un’aria buona. Non può essere una sconfitta, e nemmeno una malaugurata retrocessione, a farci pensare che anche su questo ci siamo sbagliati…


Copertina di "Fuorigioco" - 2.4.12
musica di sottofondo: "Un senso" - Vasco Rossi (2007)

1 commento:

  1. Da facebook (prima e dopo la trasmissione) -

    Peppe la Manna -
    ‎"UN SENSO A QUESTA STORIA" L'TROVAMO VENERDÌ QUANDO AL RITORNO DEL PULMAN DELL'AS.GUBBIO DA CITTADELLA ALL'ALTEZZA DELLA ROTATORIA DELLA CONTESSA VERRÀ PRECEDUTO E SCORTATO DALLE "BATTISTRANGOLE" FINO ALLO STADIO BARBETTI..!!

    Vik Stripes Fioriti -
    nn sara' facile...

    Paola Martinelli -
    Sono scappata Direttore , mi perdonerai ma ho trovato tutto un pò stucchevole....spero che quello che non ho ascoltato sia stato più sincero e meno scontato.

    Arianna Angeli -
    Ti sei persa l'autoelogio finale del vicepresidente....

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