Credo che oggi la vera rivoluzione sia rispettare le regole. Il vero anti-conformismo sia la buona educazione. L'unico modo per distinguersi sia avere (e usare) buon senso.
Di chi è la frase? Un po' mia, un po' pescata e maturata qua e là leggendo di vicende quotidiane, nazionali e locali. Storie che dovrebbero colpirci, allarmarci, appassionarci. Ma che spesso ci lasciano (troppo e purtroppo) indifferenti.
Il "Giornale dell'Umbria" rivela in un'indagine che un consigliere regionale (non un parlamentare, aveve letto bene) intasca - ma se il verbo non è politically correct, diciamo "percepisce" - circa 500 mila euro nei cinque anni di mandato, avendo la possibilità di ricevere una pensione a 60 anni di oltre 4.000 euro al mese.
Una specie di "win for life".
Demagogia? No, sono cifre. Che non debbono farci scendere in piazza con picconi e forconi. Ma debbono indurci ad essere sempre più attenti (e meno indulgenti), a cominciare proprio dalla stampa, su quello che effettivamente fanno (e non fanno) i nostri rappresentanti regionali.
Un'altra indagine, stavolta da una ricerca del Ministero della Salute, rivela che il binge drinking, la moda di bere in maniera compulsiva fino ad ubriacarsi, sta interessando i ragazzi di 18-24anni (22,1%) e di 25-44 (16,9% ). Sono gravissime abitudini che portano ad un inesorabile aumento degli incidenti stradali.
Non serve invece un'indagine - ma un semplice zapping - per capire quali "modelli" offre quotidianamente il piccolo schermo a giovani e meno giovani della nostra società. I talent show, i reality, i quiz dove non è più necessario conoscere ma "indovinare": insomma, ovunque un carosello di "scorciatoie", per avere successo, per arrivare primi, e per farlo prima possibile.
Cosa unisce in fondo tutto questo?
Il fatto che forse manca di fondo un sistema di valori (e di esempi) con il quale farsi scudo: appunto, l'educazione, il buon senso, il rispetto delle regole. Merce rara, ormai. Da far sembrare quasi dei poveri illusi coloro che ancora credono che sia il merito a fare la differenza.
Uno scudo sul quale appoggiarci, per uscire dal tunnel dello "sfogatoio" (che aiuta in un primo momento, ma non risolve) ed entrare in una dimensione costruttiva.
Intanto è importante la consapevolezza: che queste notizie - lontane o vicine che sembrino - ci appartengono: come persone, come genitori, come soggetti il cui comportamento è comunque un "mattone" che contribuisce a consolidare o a dissolvere il muro a difesa dei valori stessi.
E' davvero così? E' davvero illusorio pensare tutto questo?
GMA
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Altra discussione che ha ispirato alcuni commenti su fb. Ve li riporto:
RispondiEliminaFrancesca Galizi -
Giustissimo! Ormai quelli che vogliono fare gli anticonformisti facendo "gli strani" fanno ridere e sono di solito le persone meno istruite, civilizzate e sensibili
Roberta Norgini -
il significato della parola "anticonformismo"...dovrebbe essere..."fuori dalla conformita'"...oggi purtroppo si confonde..con trasgressivita'..bisognerebbe secondo me invece riuscire ad essere se stessi....cercando di proteggere...pensieri...idee..valori..propri... anche perche' il mondo e' gia' pieno di replicanti...uniti nelle abitudini..negli usi....certi per questo di essere immuni da giudizi...
Roberto Gramaccia -
sono daccordo con te !!!!!!!!! il problema che certi insegnamenti
dovrebbero essere dati a partire dalla scuola materna.