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lunedì 8 marzo 2010

Nella giornata dell'8 marzo, ricordiamo il "gesto" e l'esempio di Marcella Monini

E' la prima medaglia d'oro al Valore Civile conferita ad una donna ad Umbertide.
Ma non è questa la notizia di cui ha senso parlare. Perché è l'esempio e il "gesto estremo" che Marcella Monini (nella foto a fianco) ha deciso di fare, senza esitazione, che va ricordato, premiato, onorato.
Era l'estate del 2008 sulla riviera adriatica, quando l'insegnante umbertidese ha perso la vita per salvare i due figli che stavano annegando: un pomeriggio che doveva essere di svago e di vacanza è diventata tragedia.
Per la sua famiglia - per il marito, il collega Roberto Baldinelli - così come per tutta la comunità di Umbertide e per l'Umbria intera.
Anche chi non conosceva Marcella Monini, quel giorno si è commosso. E da quel giorno ha capito.
L'esempio di "sentirsi madre" fino in fondo, è qualcosa che troppo spesso si dà per scontato. Fin quando non ti incroci con vicende drammatiche come questa. Drammatiche ma che ci danno al tempo stesso speranza.
E l'8 marzo è stato scelto per conferirle un'onoreficenza che la Presidenza della Repubblica ha riconosciuto al significato assoluto del suo sacrificio. All'esempio indiscutibile e indelebile che resta.

Qualche volta mi chiedo perché non si parli abbastanza di storie come questa e perché invece l'immagine della donna - soprattutto sui mezzi di comunicazione di massa (i cosiddetti mass media, dall'incrocio anglo-latino dei due termini) - sia sempre affidata in via quasi eslcusiva al suo aspetto estetico.
La responsabilità non è di uno solo, nè si può attribuire solo alle donne (o comunque a quelle donne che accettano l'equazione apparire=essere).
Il discorso sarebbe lungo e complesso e magari avremo modo di svilupparlo (ho già visto che la mia provocazione sul perché si debba festeggiare ancora l'8 marzo ha ispirato diverse riflessioni).
Ecco, per ora mi piace che questo 8 marzo, almeno per l'Umbria - ma spero anche per l'intera opinione pubblica nazionale, se i colleghi di "altri lidi" avranno la bontà di diffondere questa storia - sia legato anche al ricordo di Marcella Monini.
La consegna della medaglia d'oro nelle mani dei suoi figli, accanto al padre, è l'immagine più emblematica di quello che ancora ha da dire - e tanto - questa data (come dovrebbero farlo tutti gli altri giorni dell'anno):
ci sono cose (e valori) per le quali non ci si chiede neppure per un istante se val la pena sacrificarsi.
Ricordiamolo sempre più spesso, anche nelle piccole cofaccende quotidiane. Anche senza che il sacrificio sia o debba essere estremo.
GMA

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