Il mio puzzle, i miei pezzi.Di ieri e l'altro ieri.

martedì 4 ottobre 2011

L'esemplare compostezza e dignità della famiglia di Meredith: il volto più autentico di una vicenda mediatica (abnorme) senza precedenti...

Le luci delle telecamere sono spente. I riflettori si sono quietati, come il vociare e le grida della folla assiepata fuori dal Tribunale di Perugia.
Non mi sono mai appassionato al caso Meredith. E non lo sono oggi, nel day after della clamorosa sentenza che ha portato alla scarcerazione di Amanda e Raffaele.
E pensare che giornalisticamente avrei dovuto aggrapparmici avidamente fin dal primo minuto. Non so perchè ma non è mai scoccata la "scintilla". Non so se ricapiterà un evento di questa portata, di questa enfasi mediatica, di questo clamore internazionale, dalle nostre parti. Mi auguro che se dovesse succedere, non sia per un fatto di sangue... Ma tanto non dipende da noi stabilirlo.

Conosco bene invece chi dalla prim'ora ha seguito in modo certosino e appassionato, quanto professionale, il caso: non solo scrivendone e raccontandolo, ma anche andando a sviscerarne contorni e particolarità sfuggite agli stessi inquirenti. Parlo del collega, direttore del "Giornale dell'Umbria", Giuseppe Castellini - che ho intervistato stasera nella rubrica "Trg Plus".
Il suo quotidiano - che in parte è anche un po' mio... - ha scovato perfino dei testimoni, nel corso delle indagini pre-processuali. E Castellini ha firmato due pubblicazioni ricostruendo minuziosamente la vicenda e le più minuscole sfaccettature legate all'inchiesta.

Avessero lavorato così, fin dal primo istante, i cosiddetti esperti, forse qualche prova sarebbe arrivata a corroborare il castello indiziario che alla fine è stato spazzato via come una costruzione di sabbia...
Non lo dico con amarezza, ma con la consapevolezza che in un qualsiasi caso giudiziario - complesso e intricato come questo - gli stessi elementi (indizi) possono essere giudicati in un modo in primo grado (determinando la condanna degli imputati) e in modo opposto in appello (determinando l'assoluzione con formula piena). Una sorta di rivoluzione aritmetica del diritto. Che però ci può stare, piaccia o non piaccia.



E mentre in queste ore già si scatenano i commenti e perfino le richieste di risarcimento - come quella del Codacons, associazione consumatori - che chiede alla Corte dei Conti di quantificare il prezzo degli errori giudiziari perchè non venga fatto pagare ai cittadini italiani - preferisco concentrarmi su un altro aspetto. Quello che considero il più umano ed esemplare di questa assurda (e ancora oscura) vicenda: il comportamento della famiglia Kercher, in particolare la madre e la sorella di Meredith, che con straordinaria dignità e compostezza hanno accettato il verdetto della corte italiana, pur essendo certamente opposto a quelle che potevano essere le loro aspettative.
Meredith non ha avuto giustizia. Forse è stata uccisa un'altra volta - come si suol dire in questi casi - di certo chi le ha tolto la vita - chiunque egli sia - ora è a spasso.
Ma questo non ha portato le vittime vere e reali di questa tragedia a reagire in modo scomposto, a puntare il dito contro la giustizia italiana, a mobilitare diplomazia e istituzioni politiche contro il nostro Paese.
Un atteggiamento di incredibile (ed encomiabile) sobrietà che è rispetto puro - insieme al silenzio che prima o poi calerà su questa storia - per la memoria della vittima.
Ed è anche un esempio per la nostra comunità, in senso lato. Che di questa storia ha vissuto come fosse una fiction, rasentando aspetti e connotazioni quasi ridicole (con la morbosità di trasmissioni tv che ne hanno ricostruito perfino dettagli insignificanti, alimentate da un audience che ne giustificava la realizzazione).
Il finale - in perfetto stile cinematografico - ha riservato il colpo di scena.

Ma a me piace vedere dietro le quinte, di questo stucchevole palcoscenico: a sottolineare la formidabile sobrietà con cui le vere vittime di questa storia, insieme a Meredith, hanno accettato ciò che la giustizia ha determinato. Senza clamori, senza riflettori (se non quelli che giocoforza ha dovuto sopportare), senza isterismi.
Forse l'ultimo capitolo di questa storia non è stato ancora scritto. Ci sarà un terzo grado, ci saranno altre dirette tv, altri servizi giornalistici, altro tam tam.
Ma certamente quello della famiglia di Meredith resta il più encomiabile...





In precedenza: Due stralci della conferenza stampa della famiglia Kercher, all'indomani della sentenza della Corte d'Appello di Perugia, che ha giudicato Amanda Knox e Raffaele Sollecito non colpevoli.

4 commenti:

  1. Commenti da facebook -

    Giuliano Chiocci -
    Dentro la compostezza di chi ha perso una figlia, una sorella, fuori il popolo becero ad inveire..... Pulsioni orrende non degle di un popolo civile. Non passioni ma pulsioni. INORRIDISCO

    Daniele Moriconi -
    ma vogliamo essere un po' incazzati? La giustizia e soprattutto l'Italia davanti alla sovrana america ha perso! VERGOGNA!

    Antonella Faiella -
    questa è l'Italia dei delitti perfetti, sembra che siamo specializzati nel compiere gesti terribili senza lasciare alcuna traccia, penso a tutti i delitti negli anni rimasti senza colpevole, e soprattutto senza che nessuno perda il controll...o, senza che nessuno tradisca emozioni, e senza che nessuno faccia indagini degne di tale nome. Certo la sentenza provoca rabbia, pensiamo agli americani, ma siamo sicuri che i Giudici fossero nelle condizioni di confermare la sentenza di primo grado? pensiamo un secondo e se fossero sul serio innocenti? Io non voglio patteggiare nè in un caso nè nell'altro ho solo visto come nel delitto di Cogne, in quello di Via Poma, in quello di Sara Scazzi solo tanto spettacolo ecco cosa ha vinto lo spettacolo.

    Giuliano Chiocci -
    E no, il Berlusca urla contro la giustizia ad orologeria e tutti indignati.....ora la giustizia si dimostra in tutta la sua inefficienza e tutti indignati...VUOI VEDERE CHE ESISTE DAVVERO IL PROBLEMA DELLA GIUSTIZIA? COERENZA PLEASE........

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  2. Mezzo mondo lunedì era col fiato sospeso per la sentenza sull'omicidio Meredith: io no...

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  3. Ancora da facebook

    Giorgio Antonioli Ferranti -
    io chi c'ha ragione o torto non lo so , ma lunedì ero in piazza IV novembre e c'erano mille idioti che aspettavano la sentenza!!! quello è preoccupante.. ma perchè non facciamo più all'amore o 4 chiacchiere con gli amici invece di concentrare le nostre sinapsi per quella roba ?!

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  4. Le repliche al mio post su facebook -

    Michele Minelli -
    Il solito spreco per una falsa giusitzia.

    Lorenzi Mirko -
    manco io direttore sò gia come finirà

    Sara Rinaldini -
    e neanche io....polverone mediatico per far vendere tanti giornali, settimanali ecc..... il gusto dell'orrido... che schifo

    Luca Baldelli -
    Il voayeurismo tipico dell'italiano medio trova anche in queste vicende raccapriccianti uno sfogo !! Fossi un giornalista ignorerei tutto bellamente e mi concentrerei sui problemi di chi tutti i giorni ha a che fare con stipendi da fame e carovita alle stelle.

    Massimiliano Baffoni -
    ce l'ho con chi tenta in ogni modo di cavarla di galera invece di occuparsi d'altro e di noi!

    Luca Baldelli -
    e pensare che alcuni hanno pure scritto libri per glorificarla....lei eroina al posto di chi ogni giorno si alza per andare a lavorare per 1000 euro quando va bene.... i valori sono tutti invertiti nel nostro Paese ! Gli unici rimasti stabili sono quelli bollati !

    Federico Bagagli -
    Grande Direttore finalmente... per me .... una parola anzi l'unica che avrei voluto sentire da tanta stampa super informata...

    Adolfo Traversini -
    Peccato che di una Ragazza di 22 venuta a studiare in Italia e morta sgozzata nessuno ne parli più...

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