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venerdì 11 novembre 2011

Gubbio-Sassuolo: è come un derby... ma l'album dei ricordi domenica non serve...

E’ vero, ci mancano da un pezzo i derby in campionato. Almeno da 5 stagioni, dalle ultime sfide con il Foligno prima della promozione dei falchetti in C1.
E sarà anche per questo che in fondo, proprio in serie B, l’aria del derby, a suo modo, si possa avvertire almeno in un paio di gare.
Gubbio-Sassuolo è una di queste. Perché in panchina come in campo, la sfida ha motivi e sapori davvero speciali, quasi da fare scorrere in secondo piano la questione dei 3 punti.
Quasi, perché dopo l’inciampo di Vicenza – in una gara che più passano i giorni, più resta come quei bocconi da mandar giù con mezzo litro d’acqua fresca, per evitare il soffocamento – la classifica torna a bussare alla porta dei rossoblù.


Bagarre a centrocampo in Vicenza-Gubbio (foto Settonce)
 C’è un plotone a quota 14 che insieme al Gubbio, fa quasi da linea maginot tra il purgatorio e gli inferi: e proprio nelle ultime 24 ore, da questo limbo, si è cavato di impaccio la Juve Stabia cui la Disciplinare ha restituito, bontà sua, 2 punti dei 5 prelevati niente meno che per illecito.
Sarà pure la terra di Pulcinella, quella delle vespe, ma vien davvero da pensare dove esista una giustizia minimamente credibile nel nostro Paese: se per aver truccato una partita e un campionato, per altro a proprio favore, si finisce per pagare la miseria di 3 punti. La depenalizzazione del falso in bilancio, a confronto, è il bon ton del diritto.


Lasciamo stare, e torniamo a Gubbio-Sassuolo.
Ad una gara che in fondo ci restituisce quel pizzico di poesia che ancora il calcio riesce ad ispirare: Simoni contro il suo allievo Pea, è uno dei temi che condiscono da giorni le colonne dei quotidiani e il web. Il loro cammino negli ultimi 10 anni è una strada comune per gran parte del tempo, con l’apprendista di Casalpusterlengo che dopo il Car alle spalle del vecchio saggio, si è irrobustito le ossa tra le Primavera di Samp e Inter.

In estate sembrava dovesse tornare dalle nostre parti, poi la mossa sfumò e lui scelse Sassuolo, la patria delle piastrelle ma anche di patron Squinzi, uno che dopo aver trionfato nel ciclismo, è stato capace di tenere in B per cinque stagioni una squadra che a mala pena porta 1.500 tifosi allo stadio di Modena ma che in fatto di calcio è sopraffina. Oggi il terzo posto è la legittima retribuzione di un gioco e una squadra che sanno essere protagonisti in serie cadetta. Insomma un modello da imitare, proprio per una piazza come la nostra.

E speciale sarà anche la gara per capitan Magnanelli, che nel Gubbio è cresciuto e che noi ricordiamo per un sontuoso assist a bomber Clementi, nel primo derby tra i prof vinto dai rossoblù in terreno gualdese. Mentre Marchi, eugubino e prodotto del vivaio eugubino, di gol ne ha segnati a iosa prima di prendere la strada di Trieste. Proprio negli anni in cui Pea faceva esperienza nel settore giovanile del Gubbio.

Insomma non sarà una partita qualunque. Ma al fischio d’inizio tutto questo conterà zero. Perchè il Gubbio – anche senza Cottafava dietro e con il dubbio Sandreani che permane in mezzo al campo – dovrà rimboccarsi le maniche e riprendere a macinare punti. La domenica inedita non sempre ha portato sfortuna, anzi (dopo il naufragio di Genova, è arrivata la prima vittoria con la Nocerina) ma stavolta non basterà la cabala per avere la meglio. L’album dei ricordi può restare nel cassetto: il presente chiede i 3 punti…


Copertina de "Il Rosso e il Blu" - ven. 11.11.11
musica di sottofondo: "I soliti" - Vasco Rossi - 2011


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