Il mio puzzle, i miei pezzi.Di ieri e l'altro ieri.

martedì 29 novembre 2011

Da Monti in treno, ai vitalizi di Palazzo Cesaroni... e una foto che dà speranza...

La sobrietà del nuovo premier, messa a confronto con le promesse - solo in parte mantenute - della classe politica della nostra regione.
E' l'immagine che ci ispira un'istantanea di Mario Monti, impegnato nella difficile impresa di costruire un programma economico in grado di riportare il nostro Paese nei parametri europei (se non con il debito pubblico, almeno con gli altri fondamentali) e rientrare in una "linea di galleggiamento" che ci tenga lontani dal rischio default. Piaccia o non piaccia, dobbiamo fare il tifo per lui.
Nel frattempo non farebbe male dare un'occhiata alla rivoluzione di stile - estetico e non - che il "new deal" del governo tecnico ha introdotto nei costumi e nelle usanze di Palazzo Chigi.

Lui, personaggio sfuggente alle cronache da scoop, uomo in blu e grigio, nel vestire come nel dichiarare, lo vediamo scendere tranquillo e severo da un Frecciarossa. Come dice Fiorello, per trovargli una notizia di gossip bisogna sfogliare "Famiglia Cristiana", (oppure "il nuovo esecutivo è così dimesso che la foto di presentazione è venuta in bianco e nero").
Ma al di là dell'ironia, forzata ma necessaria (visto che senza l'ex inquilino di Palazzo Chigi tutta la satira italica è in crisi nera), alcuni particolari già meritano menzione.
Un premier, ad esempio, che viaggia in treno, diciamoci la verità, è già una notizia. E un esempio da seguire.

La compostezza delle sue dichiarazioni, la serenità (almeno per quel che c'è di tangibile) rispetto alle consuete dispute di bottega (politica) sulle poltrone di sottosegretari, la fermezza negli obiettivi posti per il suo Governo, dovrebbero essere bussole sufficientemente rassicuranti.
Ma le trappole del Palazzo sono infinite e dunque è bene che Monti tenga le antenne dritte...

Piuttosto val la pena notare la distanza (siderale) con altri costumi, con altre dichiarazioni e altre determinazioni politico-amministrative: come quelle di casa nostra, ad esempio.
Prendiamo il Consiglio regionale, dove si discute da qualche settimana di abolizione dei vitalizi ai consiglieri regionali. Qualcuno dirà che è un palliativo, ma l'esempio - come ebbi modo di dire già qualche tempo fa (post del ...) - vale più di tante annunciate manovre di bilancio.
Non si può chiedere ai cittadini di stringere la cinghia, di fare sacrifici, di tenere duro, se prima chi invoca queste misure non compie il primo passo.
A Palazzo Cesaroni però non c'è Mario Monti: si gira ancora in auto blu - anche con più di un portaborse - e quando si parla di tagliare i privilegi, c'è sempre un cavillo.
Quello ad esempio, per il quale la proposta di legge (con il sì congiunto di PD e PDL) prevede che la misura entrerà in vigore solo dal 2015, ovvero dalla prossima legislatura: dunque, gli attuali consiglieri sono esclusi dai sacrifici, come se la crisi, almeno in Umbria, possa essere "congelata" per altri 4 anni.
Non c'è che dire...

In Commissione Bilancio - per onor di cronaca - un'altra proposta (avanzata dal duo Stufara-Goracci) chiedeva di applicare subito i "tagli" ai privilegi. Non se ne è parlato, o meglio l'esponente ternano del Prc si è lamentato che la proposta non è stata fatta illustrare.
Peccato. Peccato che in tanti (almeno 30, gli attuali consiglieri regionali) continueranno a godere dei benefit che l'attuale normativa riconosce loro.
Anche il critico Aldo Grasso ha apostrofato, a modo suo, sul Corsera, questo "andazzo", prendendo di mira Mario Capanna - uomo simbolo del '68 rivoluzionario - che "voleva cambiare il mondo, ma alla fine ha messo a posto il suo futuro previdenziale".
Capanna ha replicato infastidito, ricordando che lui, di pensione, prende "solo" 2.500 euro dalla Regione Lombardia e 3.000 dal Parlamento. Per carità, lanceremo una colletta - da questo blog - ben sapendo che sono in tanti ad avere trattamenti ancora più gratificanti, potendo sommare cariche plurime e mandati a iosa, di Regione, Provincia e Parlamento.

Che distanza da Mario Monti. Che differenza da un premier che potrebbe volare in business class. Ma prende il treno.
Una foto che è anche una timida speranza...

3 commenti:

  1. Da facebook -

    Giuliano Chiocci - Giacomo, non crederai anche te alla storia della mogliettina che si affaccia sbigottita dall'hotel Forum, che prende il treno e paga il biglietto alla mostra delle scuderie del quirinale...per favore.
    Giuliano Chiocci http://www.corriere.it/inchieste/reportime/interviste/filippo-patroni-griffi-sono-stato-fuori-ruolo-5-anni/5c0d128e-1a9e-11e1-a0da-00d265bd2fc6.shtml#.TtUKFq6yMBc.facebook

    Senza parlare di quello che percepirà il neo capo del governo, nonchè ministro ad interim del tesoro, per essere stato nominato subito subito senatore a vita. Il quale aggiunge 12.005,95 euro lordi di indennità, più 12.680 euro netti di rimborsi, al costo mensile dei senatori italiani. In un anno (12 mensilità) fanno 144mila euro lordi di stipendio, e 152mila di rimborsi: circa 300mila euro l’anno di costo per Monti senatore a vita.
    Le favole non esistono, per cambiare questo paese bisognerebbe tagliare la testa al serpente, e nessun serpente si lascia decapitare senza reagire.

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  2. Non ho scritto nel blog che Monti percepisce 1.500 euro al mese di stipendio, ho sottolineato che tra gli esempi "virtuosi" che un capo di Governo può lanciare, c'è anche quello di prendere un treno. E' chiaro che gli emolumenti degli attuali ministri sono gli stessi di chi li ha preceduti e che - se non interverranno drastiche misure di "revisione" - anche i vitalizi resteranno intatti. La mia riflessione nasceva dal fatto che a differenza dei nuovi inquilini - che secondo me hanno la responsabilità di cambiare rotta (pur sapendo da oggi a domani non si fanno le rivoluzioni) - i vecchi inquilini della politica "nostrana" a Perugia sbandierano il rigore ma lo posticipano al mandato dei loro successori: per la serie "armiamoci e partite!".

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