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venerdì 18 novembre 2011

A Pescara, cercasi impresa... (anche se non ancora disperatamente)

Il Gubbio scende all’"Adriatico" di Pescara con addosso uno di quegli annunci che vanno di moda, da sempre, sui periodici del lavoro.

Cercasi impresa... anche se non ancora disperatamente.

Più che la classifica – con il gruppone della colonna di destra racchiuso in 5 punti – comincia a preoccupare la casella zero nelle vittorie esterne. Non che sia esercizio facile ed immediato, vincere fuori.
Ma forse non è neanche un caso che ai rossoblù manchi ancora l’acuto lontano dal “Barbetti”.

E’ probabilmente lo stesso motivo per cui, quasi puntualmente in ogni gara, la squadra di Simoni concede le danze di apertura nel primo quarto d’ora agli avversari: salvo poi dover rincorrere, o nella migliore delle ipotesi entrare in partita intorno al 20’. Una questione di testa, più che di schieramento tattico; di mentalità più che di preparazione atletica.
Non è neanche un caso che nell’unica gara giocata alla pari e senza timore reverenziale con l’avversario in trasferta – a Brescia, nella migliore prestazione della gestione Pecchia – la vittoria sia stata vicina fino all’89’.

Lorenzo Insigne, volto nuovo dell'attacco di Zeman
Pescara, sotto questo profilo, può essere un banco di prova emblematico: perché la truppa di Zeman, un gruppo di ragazzotti all’apparenza un po’ inesperti ma in realtà con tacche pesanti sul proprio carniere e il sacro furore tattico del tecnico boemo, è capace di mettere a disagio chiunque sul piano del ritmo e della capacità di creare superiorità numerica. Ma è anche sufficientemente licenziosa da lasciare spazi importanti alle ripartenze altrui, tali da tenere viva la speranza degli avversari fin oltre il 90’. E’ accaduto con il Padova, sabato scorso, ma anche nelle sconfitte di Modena, Castellammare e Reggio Calabria.

Un aspetto, quest’ultimo, sul quale sicuramente Simoni e il suo staff hanno lavorato in settimana: azzardare, senza lasciare però autostrade sulle corsie laterali; crederci fino alla fine perché le sfuriate di Immobile, Sansovini e Insigne possono essere letali, ma possono – se ben contrastate – essere ribaltate.
Il Sassuolo dimostra, con i suoi ben 7 risultati di 1-0, che l’applicazione tattica e la diligenza nel lavoro di copertura, possono essere ingrediente redditizio anche in un campionato interminabile come la B.
Dove i pareggi, nell’ottica delle 42 partite e dell’obiettivo salvezza, valgono davvero doppio.

Ma non basta aspettare e difendersi. Perché la serie cadetta è piena di Sansoni, di giocatori capaci di punirti anche da 30 metri, anche al primo tiro in porta.
Ci vuole il Gubbio dei secondi 45’ col Sassuolo: una squadra capace di chiudere l’avversario in area, anche se con enormi difficoltà ad andare al tiro. Ma lo spirito, ora, è quello da serie B.

Il ds Giammarioli già pensa a gennaio - foto M.Signoretti
A Pescara potrebbe scoccare l’ora di Buchel, dal 1’, o il rientro di Lunardini. O tutte e due. Non per niente parliamo di centrocampo, dove nelle ultime apparizioni la squadra ha palesato gli imbarazzi maggiori in fase costruttiva: senza la corsa di Bazzoffia, un po’ stanco e un po’ più neutralizzato da difese che ormai cominciano a conoscerlo, il Gubbio fa fatica. Serve un uomo da ultimo passaggio, ma anche un elemento che possa provarci da lontano, con relative speranze, o che possa dare ritmo alla manovra, saltare l’uomo, creare spazio o superiorità numerica.
Anche queste sono indicazioni su cui il Gubbio sta lavorando, magari con Giammarioli. Magari in vista del mercato di gennaio.
Prima di allora però bisogna mettere altro fieno in cascina. Sapendo che anche un segno X, come dimostrano gli ultimi due inciampi, farebbe sempre e comunque volume…





Copertina da "Il Rosso e il Blu" (TRG) - venerdì 18.11.11
musica di sottofondo: "Be yourself" - Audioslave - 2005

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