Il mio puzzle, i miei pezzi.Di ieri e l'altro ieri.

venerdì 25 novembre 2011

Contro l'Empoli per trovare la... frequenza giusta: altrimenti si resta in analogico...

Simoni resta fiducioso (foto Settonce)
Nella settimana dello storico switch off dalla tv analogica alla piattaforma digitale, il Gubbio è alla ricerca della frequenza giusta a cui sintonizzarsi. O meglio, su cui ritrovare la formula ideale per riprendere il cammino-salvezza: il successo, la vittoria, i tre punti.

Perché la sfida con l’Empoli – una notturna che torna dopo l’impresa con il Torino, nell’inedito orario delle 19 – è di quelle partite che possono rimettere sui binari giusti, sulla retta via, un tragitto improvvisamente complicatosi nelle ultime tappe.

Il paradosso è che le tre sconfitte che il Gubbio si è lasciato alle spalle sono scaturite tutte da prestazioni che avrebbero meritato verdetto migliore. Ma almeno in due dei tre casi (le gare in trasferta a Vicenza e Pescara) sono stati i rossoblù a complicarsi la vita da soli, non riuscendo a sfruttare l’inerzia di una partita che sembrava incanalarsi bene, in Veneto, o addirittura la superiorità numerica, in terra abruzzese.
E proprio la sconfitta all’Adriatico ha lasciato una ferita profonda, tanto che società e staff tecnico hanno optato per il ritiro claustrale a Norcia, terra di preparazioni intense e meditazioni, di riflessioni tattiche e ricariche morali.

L'illusoria esultanza sull'1-1 di Pescara (foto Settonce)
Forse i rossoblù hanno bisogno di tutto questo o forse basta solo il risultato che è mancato. Perché a dirla tutta, la squadra ha segnato poco ma le occasioni le ha sapute costruire: e con un po’ di ottimismo verrebbe perfino da dire che c’è una bella differenza tra i tre ultimi inciampi – venuti da prestazioni giocate alla pari – e ad esempio i 4 semafori rossi di inizio campionato, quando la squadra invece appariva largamente inadeguata alla categoria.
O prendendo la sola Pescara, vien da dire che il Gubbio ha avuto più occasioni in quei 90’che nelle tre gare vinte tra Nocerina, Torino e Cittadella, messe insieme.

Ma il calcio, per fortuna o sfortuna, è materia lontana dalla scienza esatta, anche se sui numeri finisce per basarsi: soprattutto quelli che fanno capo ai risultati. E allora conta poco se la squadra di Simoni trova facilmente il tiro in porta. Se poi questo tiro non finisce dentro, chiacchiere e teorie stanno a zero.
Con l’Empoli – in una gara domenicale e notturna collocata a cavallo tra i due rispettivi impegni di Coppa con i toscani già in campo ieri con la Fiorentina e i rossoblù attesi mercoledì prossimo a Cesena – il risultato viene prima di tutto. Anzi, diventa l’unico canale su cui sintonizzarsi.

Guido Carboni, già il terzo tecnico per l'Empoli
Perché il campionato dimostra che basta una vittoria per risollevarsi e ritrovare morale; perché l’undici di Carboni, terzo allenatore in 4 mesi dopo Aglietti e Pillon, è appena 1 punto sopra in graduatoria; perché gli scontri diretti vanno giocati e vinti anche in ottica di classifica di fine anno; perché proprio davanti al pubblico del “Barbetti” il Gubbio deve costruire il tesoretto di punti necessari a salvarsi, dato che fuori, al momento, il bilancio è alquanto deficitario (3 punti su 24 disponibili).
Basterebbero questi, di motivi, per puntare l’antenna sul bottino pieno. Poi si sa, le partite hanno storie personali che solo alla fine ti permettono di soppesare il valore reale del risultato.

Ma quella di domenica prossima somiglia allo spartiacque tra due scenari possibili ma antitetici: come l’analogico o il digitale, il vecchio e il nuovo, la sofferenza e la fiducia, il Gubbio vero e combattivo e quello amletico visto nel mese di novembre…

Al di là dello switch off…



Copertina de "Il Rosso e il Blu" di venerdì 25.11.11
musica di sottofondo: "Centro di gravità permanente" - Franco Battiato (1982)

Nessun commento:

Posta un commento