Il mio puzzle, i miei pezzi.Di ieri e l'altro ieri.

giovedì 1 dicembre 2011

Dietro le uova e i pomodori lanciati a Giannino...

L'imput me l'ha dato un post del collega Pierpaolo Burattini, direttamente da facebook. Mi ha incuriosito quella foto di Oscar Giannino - una delle più lucide e lungimiranti intelligenze che il panorama televisivo possa di questi tempi offrirci, in tema di analisi economica - in impeccabile loden verde bottiglia, completamente intriso di pomodori e uova.
La scena è di oggi, Università Statale di Milano. Un gruppo di studenti, dei collettivi autonomi, ha visto bene di impedire al noto giornalista, già direttore dell'inserto economico di Libero, oggi editorialista, di dire la sua sulla crisi attuale, in un convegno organizzato dall'ateneo milanese: lancio fitto di ortaggi vari accompagnati da epiteti pseudo-politici inneggianti agli anni dell'era del piombo (i Settanta), quando il mondo universitario e non, era diviso in "fascisti" e "comunisti".
E mentre la crisi avanza - senza avere alcun colore, perchè tutto trascina e tutto travolge, come uno tsunami economico-finanziario - le tensioni sociali si inaspriscono: non più tra chi invoca la libertà e la giustizia e chi invece preme per la conservazione, ma tra chi chiede di conservare privilegi pre-costituiti e chi sceglie (coraggiosamente) di guardare al futuro con dinamiche necessariamente nuove. Che non possono non transitare attraverso sacrifici (di tutti, politica in primis) ma anche l'abbattimento di muri (ideologici e sociali) che portano diverse paternità e affondano le radici proprio agli anni delle "sacre" contestazioni.

Riforma delle pensioni, flessibilità dei contratti di lavoro, mobilità. Ma anche razionalizzazione delle amministrazioni pubbliche, taglio della spesa, revisione dei costi in campo sanitario.
Proprio oggi Tgcom rivela che ogni anno gli ospedali italiani "sprecano" un tesoretto di 13 miliardi di euro.
http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/articoli/1029754/ospedali-pubblici-13-miliardi-di-sprechi-lanno.shtml

E allora, chi lo dice in faccia, chi lo spiega, motivando la necessità di un deciso "cambio di rotta", dà fastidio. Oggi, nell'appendice finale di questo 2011, che neppure i Maya avrebbero immaginato così catastrofico per la moneta unica e i fondamentali della Vecchia Europa, succede ancora che chi guarda oltre le stagnazioni del pregresso, riceva in faccia - all'insegna della più ipocrita democrazia - uova e pomodori.
Reagendo, in modo signorile, e con una maschera inedita tra il carnascialesco e il clownesco, per chiedere semplicemente: "Perchè?".
Forse, proviamo a rispondere, perchè si ha paura della verità...

Da sottoscrivere, a mio avviso, il commento di Burattini, sempre da facebook:
"Sputano in faccia a Pannella e zittiscono Giannino. Di padre in figlio, i fascisti di sinistra (Pasolini ne sapeva qualcosa) sono uguali a se stessi. Invocano la pace e bruciano bandiere, auspicano il dibattito e poi zittiscono, urlano contro il "sistema" ma ne condividono linguaggio e metodi.
Non indignano, rattristano".

Una riflessione che mi riporta alla mente la frase di un mio vecchio zio: "Non c'è niente di peggio del fascismo di chi si proclama anti-fascista".


Di fronte a ottusità, come quelle andate in scena a Milano, gli indignati siamo noi...

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