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lunedì 12 dicembre 2011

Dopo il Toro, il Padova: e la bacheca di "scalpi" è sempre più prestigiosa...

Inebriati... sotto il diluvio.
Il Gubbio ha battuto il Padova (foto Settonce)
Dopo il Torino, il Padova. E il 2011 si chiude con un altro nobile scalpo sull’altare sportivo del Gubbio. La corazzata di Dal Canto, costruita non solo per salire in A ma anche per giocarla – nel caso fosse stata ripescata in extremis ad agosto – si impantana al Barbetti, in un sabato da cuori forti e da libro dei ricordi.

Il Gubbio vince, ma stavolta avrebbe potuto anche stravincere, pur stringendo i denti fino al 93’: e l’uscita volante di Donnarumma, proprio a pochi secondi dallo scadere, scatena un boato da rigore parato. Un boato che sa di liberazione.
Un'uscita accolta come un gol...
(foto Settonce)
Liberazione da un incubo, da 5 partite dannate, che forse serviranno per il futuro, ma che intanto, da novembre ad oggi, sono la palla al piede che rende la classifica dei rossoblù non solo ingiusta ma ancora pesante.
Liberazione perché vincere una partita come questa significa scalare un altro gradino nella scala della consapevolezza: la squadra c’è, e in fondo c’era anche quando usciva sconfitta.
Ma c’è sempre bisogno di una conferma, di un timbro, di un annullo postale di quelli celebrativi: di quelli che si emettono per gli eventi importanti, come può esserlo un’accensione dell’Albero con il Papa. Che chissà, magari, avrà pure portato bene.

Graffiedi ha appena scoccato il destro della vittoria...
(foto Settonce)
Anche se la fortuna, a dirla tutta, sembra ancora cercare il Gubbio con il navigatore satellitare: perché non può essere altrimenti spiegato il quarto legno in quattro partite, su una giocata di Graffiedi che se andata a segno sarebbe stato uno degli eurogol di questo incantevole 2011.
Già, Mattia Graffiedi: un giocatore che da ciambella di salvataggio, qualche settimana fa, sta percorrendo la strada che lo sta portando a diventare vero trascinatore. Lui che ha vestito maglie come Milan, Napoli e Fiorentina, lui che la B la conosce come noi la tastiera di un pc, si è subito calato in questa realtà anomala per la serie cadetta. Sicuramente affascinante per chi è abituato a città importanti ma anche snob.
Lui si è calato nella parte e ha subito abbracciato la causa rossoblù: non è un dettaglio insignificante e non è pure un dato scontato, vedendo altri precedenti.

Per i tifosi un'altra perla da custodire
in questo 2011 incancellabile...
Intanto il suo terzo gol con la maglia del Gubbio porta una vittoria da bacheca, 3 punti da imbottigliare in attesa di stappare lo spumante sul calare di questo 2011 che nella storia del Gubbio resterà, comunque vada, irripetibile.

O forse no. Perché in fondo sognare non costa nulla, e non ci si paga neppure l’Iva al 23%. In fondo se avessimo sognato tempo fa di battere Torino e Padova, c’avrebbero prenotato per un TSO.

Ora la sbornia da risultato è bene che si quieti: sabato a Bergamo la parola d’ordine si chiama continuità. Senza pensare ai tanti assenti nelle fila lombarde, senza ipotizzare inutili tabelle che puntualmente rischiano di naufragare.


Simoni abbracciato da Benedetti... come un figlio
(foto Settonce)
Il Gubbio c’è. Con la certezza che si ha addosso guardando sorridere un tipo come Gigi Simoni.
Uno che renderebbe quieto e tranquillo perfino un encierro a Pamplona.
Oggi con un 5-3-2 sempre più affidabile, il Gubbio ha ritrovato un equilibrio anche in campo. Rispolverando al meglio anche individualità – da Donnarumma a Boisfer, fino a Bazzoffia – nell’occhio della critica o già battezzate cotte.

Domani, anche con l’aiuto del mercato di gennaio, si vedrà. Ma intanto il Gubbio c’è.

E questa, per adesso, è la più bella notizia dopo il weekend…

 
Copertina di "Fuorigioco" di lunedì 12.12.11
musica di sottofondo: "If I had a gun" - Noel Gallagher (2011)
 

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