E d'ora in poi lo chiameranno "L'Albero del Papa"...

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Sarà certamente un anno eccezionale. Un'edizione da ricordare.
L'Albero di Natale più grande del mondo acceso dal Pontefice, Benedetto XVI, segna una tappa storica nei 31 anni di vita della straordinaria luminaria che un gruppo di volontari eugubini idearono e realizzarono agli albori degli anni Ottanta sul monte Ingino.
Forse, da quest'anno, l'Albero che qualche anno fa finì in prima pagina sul Times di Londra e che fu inserito nel 1991 nel Guinness dei Primati, avrà una nuova etichetta, una sorta di marchio di garanzia: "L'Albero del Papa".

L'operazione è di quelle destinate a lasciare un segno, non c'è dubbio.
Si potrà disquisire sul fatto che il Pontefice non si trovi fisicamente a Gubbio, ma azioni - attraverso un tablet - S della Sony l'interruttore che darà luce all'Albero sul monte Ingino. Ma se si considera - ad esempio - che sono "appena" 500 anni che un Papa non mette piede a Gubbio, non ci si può soffermare sul dettaglio di uno strumento tecnologico... Del resto la modernità offre queste opportunità: e perchè non utilizzarle?
Piuttosto dovrebbe far riflettere il fatto che è passato mezzo millennio da quando un Pontefice non è venuto a Gubbio: non è poco, considerando che si tratta della "seconda patria" di San Francesco e del luogo in cui il Poverello ha indossato il suo saio, poi divenuto simbolo dell'intero Francescanesimo...

La giornata di domani vivrà freneticamente dei "tempi televisivi": la diretta Rai toccherà Gubbio per pochi minuti. Tra l'altro non ci sarà un collegamento diretto tra il Vaticano e la Rai ("La vita in diretta") perchè mai il Pontefice avrebbe acconsentito di essere ospite di una trasmissione di entertaiment pre-serale (con tutto il rispetto per Mara Venier e Marco Liorni), ma una sorta di bypassaggio tra il Vaticano e il Vescovo di Gubbio presente alla cerimonia: un dialogo che la Rai riprenderà, così come le telecamere di TRG.

Ma al di là della tempistica e dei contenuti della serata - è comunque previsto un breve intervento del Pontefice e una benedizione finale - e perfino al di là di qualche considerazione soggettiva sull'appeal o meno di questo Pontefice, non si può sottovalutare l'incredibile impatto mediatico dell'operazione. Che finalmente proietta l'Albero di Natale più grande del mondo in una dimensione consona al valore di questa realizzazione. Non tanto e non solo perchè è il Papa ad accenderlo, quanto perchè grazie alla sua presenza (pur virtuale) riflettori di tutto il mondo si accenderanno sulla luminaria eugubina.
Sarà una giornata che sarebbe piaciuta anche a quei personaggi che tanto hanno dato per la realizzazione di questa iniziativa: da chi l'ha ideata, penso al maestro Pietrangelo Farneti, al solerte Enzo Grilli, fino a chi materialmente l'ha realizzata e ha contribuito a farla crescere, Luigi Monacelli. Loro domani non ci saranno, ma mi piace pensare che sarebbero stati orgogliosi di una giornata così...

Personalmente penso che quella di domani sarà una trasmissione speciale: perchè non capita tutti i giorni di condurre una diretta che prevede un collegamento con il Vaticano e la presenza, seppur indiretta, del Santo Padre. Non sarà possibile ovviamente interloquire con lui - ci mancherebbe - ma sarà visivamente (e dunque, per la tv, fisicamente) nei nostri schermi e indirettamente nei nostri studi.
Ci ricorderemo questo 7 dicembre 2011. Anche solo per un clic. Anzi, nemmeno quello (il tablet del compianto Steve Jobs ha definitivamente ammortizzato perfino il rumore di un tasto meccanico). Ci ricorderemo di questi flash su una città che ha tanto da dire e da raccontare.
Del suo passato come del suo presente. Ma che da iniziative come queste può anche costruirsi un importante futuro.  Ma di questo parlerò anche nei prossimi giorni... Passando da Angelico Fabbri fino ad una misteriosa "ottava tavola"... E al centro, sempre lei. Gubbio...


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