La dieta mediterranea fa vivere più a lungo. E' con questa novità - che è anche un augurio - che salutiamo il 2011 alla vigilia di cenoni e tavole luculliane, come da tradizione natalizia e di San Silvestro (in barba alla crisi, che almeno l'emozione primordiale delle feste natalizie non può assorbirsi...).
Ma la notizia - che mi arriva dalla puntuale newsletter del dottor Guido Monacelli, nutrizionista della Asl 1 umbra - è di quelle che rincuorano e incoraggiano: perchè non c'è scritto da nessuna parte che buona tavola e salute non vadano d'accordo.
Basta solo trovare le coordinate giuste (e mixare con una sapiente attività motoria).
Dicevamo: la dieta mediterranea fa vivere più a lungo. E ora si sa anche quanto: chi mangia grandi quantità di verdura e frutta, 'intervallate' da sani piatti di pasta asciutta, 'guadagna' 2-3 anni di vita.
A rivelarlo è uno studio della Sahlgrenska Academy dell'università di Gothenburg in Svezia, pubblicato sulla rivista 'Age'. Fin dagli anni '50 gli studi scientifici hanno raccolti dati sempre più positivi sulla classica alimentazione del nostro Paese, basata su un elevato consumo di pesce e verdure e un basso consumo di prodotti di origine animale come carne e latte. Questa volta gli scienziati svedesi, guidati però da un italiano, Gianluca Tognon, hanno studiato gli effetti della dieta mediterranea su persone anziane in Svezia.
Hanno confrontato in particolare un gruppo di 70enni che seguivano questo tipo di regime alimentare con un campione di coetanei abituati a mangiare più carne e prodotti animali, coinvolti nel cosiddetto 'H70 Study'. I risultati mostrano che gli habitué della dieta mediterranea hanno una probabilità del 20% superiore di vivere più a lungo.
"Questo significa in pratica - sottolinea Tognon - che le persone anziane che seguono una dieta mediterranea vivono circa 2-3 anni più di quelle che non la seguono". Questi dati sono supportati da altri tre studi ancora non pubblicati: uno effettuato in Danimarca, il secondo nel Nord della Svezia e il terzo sui bambini. "La conclusione che possiamo trarre da tutti questi studi è che non vi è dubbio che la dieta mediterranea sia legata a una migliore salute, non solo per gli anziani, ma anche per i giovani", conclude Tognon.
Dopo la consacrazione con l'inserimento della dieta mediterranea tra i patrimoni immateriali dell'Unesco, la conferma scientifica: che ci fa sentire un po' più fortunati (di essere mediterranei tout court) e ci stimola a non inventarci qualche alchimia a tavola per inseguire l'utopia del mangiare sano.
Alla vigilia delle feste, poi, una notizia così vale anche doppio...
giovedì 22 dicembre 2011
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