Il mio puzzle, i miei pezzi.Di ieri e l'altro ieri.

martedì 13 marzo 2012

Dopo il caso-Ramazzano, continuano i furti, cresce la paura e il dibattito. E non mancano anche utili consigli... per evitare agguati improvvisi per strada...

La cronaca continua a farla da padrone. E non solo perchè, di norma, è la cronaca ad aprire la stragrande maggioranza di prime pagine nei quotidiani o nei tg.
Ma soprattutto perchè, dalle nostre parti, comincia a diventare una triste e consueta quotidianità. Perugia - capitale dello spaccio e ultimamente anche del noir internazionale (l'onda lunga del caso Meredith faticherà a smorzarsi ancora per un po') - non è più l'isola infelice e solitaria della nostra regione.
Il dilagare della criminalità - non più tanto micro - è un fatto acclarato: basta sfogliare un qualsiasi quotidiano regionale o dare un'occhiata, anche distratta, ai tg locali, per averne cognizione.

La tragedia di Ramazzano è la punta di un iceberg - seppure di clamorosa e imprevedibile gravità - una ferita che continuerà a lasciare un segno morale ed umorale su tutta l'opinione pubblica umbra.
Ma di casi - che potenzialmente potrebbero anche degenerare come quello dello sventurato Luca Rosi - ne accadono molto di frequente. L'ultimo proprio la scorsa notte nell'Eugubino, quando un 30enne si è ritrovato in cucina, in piena notte, due banditi che lo hanno aggredito e picchiato, portandosi via un bottino succulento per quanto economicamente poco remunerativo (un salame).
Un episodio che con protagonisti diversi e dinamiche più esasperate si sarebbe potuto tradurre in un'altra tragedia, ma che dà la cifra del clima e del "tasso di pericolosità" che ormai si respira anche nei nostri quartieri. Non solo non è più tempo di lasciar le chiavi alla toppa della porta o la finestra socchiusa.
Ma è bene cautelarsi anche nelle ore notturne: se non siamo nel Bronx, non siamo più neppure nella tranquilla e quieta Gubbio di una volta.

Con buona pace anche di chi ci ironizza sopra (come Panariello nella fortunata trasmissione "Panariello non esiste" in cui cita Gubbio come città di "Don Matteo" a cui la fiction però - parole dell'attore toscano nelle vesti esilaranti della signora Italia - "porta un po' sfiga, considerando tutto quello che ci sta succedendo negli ultimi tempi").

Val la pena, quindi, leggersi queste poche righe che in queste ore circolano in rete in una nota a firma di Cinzia E. Prandini - Assistente Amministrativo Questura di Milano - Ufficio Personale - Settore Disciplina.
Una testimonianza raccolta dalla Questura milanese che la dice lunga sui "sistemi innovativi" che la micro o macro-criminalità escogita per innescare una rapina:


"Una sera, mentre percorrevo una secondaria per tornare a casa, ho notato, sul seggiolino di un'auto ferma a bordo della strada, un bambino coperto da un panno.  Non so spiegare perchè - e la ragione poco importa - ma non mi sono fermata. Quando sono arrivata a casa, ho telefonato alla polizia che mi ha assicurato che sarebbe andata a vedere. Nel contempo, però, ecco quello di cui la polizia mi ha informata: le bande di malviventi, i Rom e i ladri stanno escogitando vari stratagemmi perchè gli automobilisti (soprattutto donne) fermino il proprio veicolo e ne scendano (in zone isolate).
Il metodo praticato da certe bande consiste nel posizionare una macchina lungo la strada con un falso bebè seduto dentro,aspettando che una donna si fermi per andare a vedere quello che lei crede essere un bimbo abbandonato.
Da notare che la macchina è solitamente messa vicino a un bosco e ad un campo con l'erba alta: la persona che ha la malaugurata idea di fermarsi sarà trascinata nel bosco, violentata,picchiata e derubata... Non fermatevi mai, ma chiamate il 113 appena possibile, raccontando quello che avete visto e dove l'avete visto, ma soprattutto continuate per la vostra strada!

Altro espediente: se, mentre state guidando, vi 'arrivano' delle uova sul parabrezza, non fermatevi, ma soprattutto non azionate il lavavetri, perchè le uova miste all'acqua diventano collose e vi oscurerebbero il parabrezza fino a più del 90%!
Sareste allora costretti a fermarvi al bordo della strada, diventando potenziali vittime di criminali".

Una testimonianza che è anche un consiglio per chi dovesse trovarsi in una situazione similare. Non si tratta di "negare solidarietà", ma semplicemente di drizzare le antenne per non incappare in qualche trappola.

Quanto al dibattito sull'estrema precarietà del concetto-sicurezza che ormai si respira anche a Gubbio, è emblematica la serie di messaggi apparsi in queste ore nel forum di Trgmedia, nel post intitolato "ordine pubblico e sicurezza".
http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?c=54980&f=54980&idd=10163824

Ci sarà modo (speriamo non per gravi fatti di cronaca, ma per necessità di approfondire comunque la questione) di tornare su questo tema. Anche attraverso questo blog...

3 commenti:

  1. Le istituzioni locali sono ancora ancorate ai luoghi comuni ed alle frasi fatte veteropolitiche,è evidente chei politici nostrano non hanno fantasia, fidando sui soliti utili idioti.Il Sig Sindaco si mostra in TV e parla di sicurezza, manon si rende conto che certe farse da piazzetta devono finire? Non bastano più le chiacchiere scritte dai soliti
    menestrelli di regime. I cittadini (indigeni) devono riavere i diritti che la costituzione garantisce. certe dimostrazioni da Italietta di altri tempi,vanno eliminate. Io ho votato per il Sindaco per fiducia nella giovane età e per disciplina di appartenenza, ma in futuro non farò piuù lo steso errore.

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  2. chiedo scusa per la mia incompetenza, non sono capace di usare il PC, mi chiamo Aldo Patriti

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  3. La "falsa" testimonianza sul bambino abbandonato e il consiglio sulle uova sono bufale:
    http://attivissimo.blogspot.it/2011/08/allarme-bambini-esca-per-rapine-e.html

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