E' stata una giornata interminabile. Come di rado se ne vedono alle nostre latitudini. E così questo 22 marzo va agli archivi con una striscia di notizie di cronaca che anche temporalmente hanno abbracciato l'intero arco della giornata. Ma che lasciano dietro di sè una scia di preoccupante inquietudine...
Il riferimento non è tanto alla prima delle novità - in ordine cronologico - il rientro a casa dell'ex sindaco Goracci (carcere convertito in domiciliari, su richiesta dei suoi difensori, accolta dal Gip), capitolo comunque importante di una vicenda che dal 14 febbraio catalizza l'attenzione dell'opinione pubblica cittadina.
Sono altri i fatti che di questo 22 marzo pesano, eccome. Su tutte la notizia di una presunta molestia sessuale di un 60enne ai danni di una bambina di 7 anni (agghiacciante...). E l'ennesimo furto, stavolta in pieno centro, in pieno giorno, e con e dinamiche che somigliani molto più ad una Scampìa che non ad una cittadina umbra di periferia.
L'abitudine alle azioni criminose e alle volanti dei Carabinieri c'era, ma solo nelle settimane in cui la fiction di "Don Matteo" girava le sue scene. Ormai dal 1998 la presenza di Terence Hill e Nino Frassica è familiare: ogni tanto ci scappa il morto, ma per fortuna gli spari sono a salve e il sangue è quello artificiale dei costumisti. Ricordo che un giorno - eravamo ancora nella vecchia sede di Trg in Corso Garibaldi - ci arrivò una chiamata urgente per una rapina nella vicina sede delle Poste, una voce trafelata ci disse di correre. Andammo al volo, ma l'angoscia fu subito placata dal vedere che si trattava della troupe di "Don Matteo" che stava girando una scena (evidentemente molto realistica) che aveva indotto in errore l'anonimo telespettatore che ci aveva contattati.
Negli ultimi mesi invece della troupe di Lux Vide non si è vista più l'ombra (anche se si parla a breve di una nona serie), mentre i (nostri) tg e le pagine di quotidiani si sono riempiti di "spaccate", furti notturni in abitazioni (anche con aggressioni come qualche sera fa a Padule), ed ora perfino un colpo in pieno giorno a volto scoperto. Un'escalation molto preoccupante, perchè non ci sono solo i numeri, i dati, le refurtive. C'è soprattutto il senso di "insicurezza" diffusa che aleggia nella popolazione.
"Non siamo più sicuri neanche dentro casa" ripetevano gli abitanti di Ramazzano intervistati da Elisa Neri per lo speciale "Link" sulla morte del povero Luca Rosi (nella foto, la compagna Mery, per difendere la quale il giovane bancario di Ramazzano è stato ucciso). Ma se la vicenda del bancario ucciso davanti agli occhi del nipote e dei familiari è la punta estrema di un curriculum di fatti di nera, la realtà è che questa pellicola si infittisce di episodi come mai in passato.
Lasciando spazio alla paura e in qualche caso anche a reazioni scomposte (soprattutto verso gli extracomunitari) sebbene in parte comprensibili.
Cosa fare? Quali misure adottare, a parte maggiori precauzioni per le proprie abitazioni e per la propria famiglia (il tempo di lasciare chiavi sulla porta o auto a quattro freccie lampeggianti con chiave inserita, fanno parte del modello vintage di educazione civica).
Qualcosa, a livello di dibattito, in città si muove. Ma per ora siamo ancora nella sfera del "parlato", del "promesso", del "provvederemo". Tutte buone intenzioni, di cui sappiamo quali strade siano lastricate. Nel frattempo le intenzioni (tutt'altro che solidali) dei malviventi continuano a dimostrarsi molto più concrete.
Il dibattito civico trova un nuovo soggetto protagonista, che se non altro sul piano della sollecitazione e del pungolo, rappresenta una novità e una risorsa. Parlo del Comitato Sicurezza e Legalità - un gruppo di giovani che da tempo lavoro su questo fronte con proposte e suggerimenti interessanti.
Nell'ultimo dei suoi comunicato l'invito è perentorio: "ormai la parola d'ordine è: muoversi!".
Tra i progetti “a lunga scadenza” in materia di sicurezza c'è quello che prevede l'utilizzo di volontari civici come deterrente per prevenire atti vandalici, spacci di sostanze illecite, salvaguardia del territorio comunale e, non ultima, della criminalità notturna. "Non vogliamo si parli di “ronde”, dato che queste impiegano storicamente funzionari armati d'intervento e riteniamo che questa funzione debba essere prerogativa delle forze dell'ordine; tuttavia l'impiego di volontari che fungano da segnalatori di illeciti nella nostra città potrebbe essere un elemento in più per difendere Gubbio e nostri concittadini. Sappiamo, però, che questo progetto non è possibile realizzarlo in breve tempo, in quanto ha bisogno di un buon numero di volontari e soprattutto di una programmazione dettagliata e solida, che comprenda anche le dovute precauzioni per preservare l'incolumità stessa dei volontari".
Valutazione saggia, quella di evitare il termine "ronde". Perchè in Italia basta usare una sola parola sbagliata (o politically scorrect, ci verrebbe da dire, in termine maccheronico) che subito si viene etichettati politicamente o eticamente. La parola "ronde" richiama una delle campagne della Lega nord, su cui si è ironizzato molto più di quanto non si sia riflettuto in termini costruttivi. E da queste parti - dove l'ideologia ha ancora un ruolo nevralgico - non avrebbe nè futuro nè speranza di attecchire.
Qui però non si tratta più di litigare per qualche neoleogismo, perchè i furti aumentano, ogni giorno, e il senso di precarietà (non solo lavorativa) è incipiente. Il rischio è che poi il cittadino provveda a difendersi da solo, con conseguenze che è facile immaginare.
Il Comitato Sicurezza e Legalità annuncia che nelle prossime settimane presenterà un programma di interventi in materia di sensibilizzazione ed educazione della cittadinanza alla Sicurezza, in maniera tale da porre in essere le basi per una prevenzione che parte dal cittadino stesso. Prevista una serie di incontri con la cittadinanza, sia al centro che nelle frazioni, per far sì che la sensibilizzazione raggiunga il maggior numero di persone. Destinatario del piano sarà anche l'assessore comunale alla Sicurezza, Fabio Menichetti,che da tempo sta parlando e progettando interventi concreti (anche con utilizzo di telecamere). Speriamo che alla buona volontà faccia seguito anche la collaborazione degli altri assessorati (al Bilancio, soprattutto).
La sicurezza non può essere considerata un bene elitario, nè essere delegata alla sola buona volontà dei cittadini - che già danno segnali di grande responsabilità, come dimostrano le iniziative del Comitato.
Sono le istituzioni, in sinergia con le forze dell'ordine, a dover garantire una presenza e un'impronta efficace. Anche solo per dissuadere i malintenzionati, per dare l'immagine di una comunità che ha in sè gli anti-virus della microcriminalità. Talvolta, per questo, bastano anche piccoli segnali: ma decisi e perentori.
Speriamo di averne presto notizia...
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Commenti da facebook -
RispondiEliminaGianMario Tittarelli -
Ho letto il suo articolo.. condivido in tot quello che dice. Si anche per me bisogna fare qualcosa, ancora viviamo in un paese relativamente tranquillo e se ci si muove adesso credo di possa fare tanto con poco. Quando poi la situazione diventa peggiore occorrono piu' forze e risorse e forse sarà troppo tardi.
Giuseppe Ferranti -
Sono favorevole alle "ronde notturne". Chiamale come vuoi, ma da tempo che sostengo la necessità di un intervento in questa direzione, per provare a contrastare l'emergenza ffurti notturni. Il problema è che le forze dell'ordine non sono sufficienti a coprire tutto il territorio e questo rende terreno fertile per la criminalità. Personalmente, se va in porto questa proposta e lo spero tantissimo, parteciperò in prima persona a proteggere il nostro territorio. Caro Giacomo, ti propongo pubblicamente di chiedere quante persone sono disposte a partecipare al controllo notturno del territorio e scommetto che saranno in molti.
Ubaldo Frondizi -
PRESENTE E INCAZZATO NERO DITEME QUANDO SE COMINCIA
Michele Karic Carini -
Un commissariato di polizia no??? Oppure rientra nelle solite convenienze politiche che contraddistinguono il nostro territorio?
Ancora da facebook -
RispondiEliminaAlessandra Urbani -
io credo che se cominciassimo a guardarci intorno,considerando ogni casa come la nostra,ma soprattutto ogni bambino come nostro,forse qualcosa in più si potrebbe fare.
Arianna Angeli -
Se non bastano le forze dell'ordine possono bastare le ronde notturne i un territorio tanto vasto?! Non lo so non mi convince...forse sul piano della tranquillità psicologica, ma sul piano dell'efficacia reale non credono che le ronde servano!!
Michele Minelli -
Personalmente penso che le ronde private non siano un grosso deterrente come potrebbe esserlo invece forze dell'ordine più presenti, numerose e attive sul territorio, sostenute da leggi più pratiche e applicabili. Poi incominciamo ad illuminare sta città che di notte sembra un cimitero.
Giuseppe Ferranti -
La presenza massiccia di forze dell'ordine sarebbe il massino, ma considerando l'aria che tira (economicamente parlando) non penso che si possa realizzare; invece sostengo di lasciare alle spalle il buonismo e partecipare massicciamente alla tutela del NOSTRO TERRITORIO perchè ciò che abbiamo ottenuto con le nostre forze e il nostro lavoro va difeso oltre a proteggere i nostri figli!!
Prosegue il dibattito su facebook
RispondiEliminaMichele Minelli -
Penso però che quando hai a che fare con questo tipo di gente e con le nostre leggi hai solo da rimetterci. E' gente che uccide per 50€ e la legislatura non ci cautela anzi ci penalizza. Purtroppo prima che onesti cittadini e brave persone dovremmo essere dei killer professionisti. Invece dai delle pene esemplari. Lavori forzati fino al risarcimento del danno e poi carcere durissimo (pane e acqua saltuariamente). Vedrai che non ci vengono in Italia.
Arianna Angeli -
Condivido in pieno. Il buonismo per carità, ma anche il qualunquismo non serve a nulla. Tutti di fronte a questi fatti vorremmo fare i "giustizieri della notte", ma l'unica cosa possibile è la PREVENZIONE (certezza della pena, pene rapide, leggi che tutelino i cittadini...). Ho saputo (indirettamente) da un poliziotto che ha partecipato alle indagini sui killer di Luca Rosi una cosa che mi ha sconvolto: cioè che quegli assassini si sono affrettati ad andarsene dalla Romania perchè se li avessero presi lì li avrebbero LINCIATI in termini di legge e non solo. A Gorizia invece si sentivano sicuri...Come cittadini dobbiamo pretendere di più dalle istituzioni, non da noi stessi tramite una pericolsa giustizia fai da te!!
Giuseppe Ferranti -
Il farsi giustizia da sè nasce da una perdita di fiducia nella giustizia istituzionale, ma questa sfiducia diventa sempre più grande fino a quando sfocerà in una guerriglia urbana dal momento che lo Stato non è in grado di dare um segnale forte da poter ricominciare a credere in esso. I killer di Luca Rosi che dopo l'efferato omicidio (esecuzione da veri nazzisti) hanno avuto il coraggio di tornare in Italia, dimostra che consideravano l'Italia come un paese in cui sei libero di andare e tornare liberamente nonostante si sia commesso un reato orribile, convinti di rimanere impuniti!! MEDITARE
Michele Minelli -
Il comportamento dei famigliari di Luca Rosi come quello di tanti altri nella loro stessa situazione dimostra la realtà dei fatti. Nessuno cerca la vendetta ma tutti cercano la giustizia come è giusto che sia tra persone civili. Penso che il dolore sia talmente forte da far passare in secondo piano tutto. Perchè nessuna vendetta gli darà indietro il loro figlio. Solo la consapevolezza che la giustizia assicuri questi animali a ciò che meritano può in qualche modo dargli un piccolo sollievo nel fatto che non rechino più danno a nessuno. Penso sia normale che chi non è colpito in prima persona reagisca cercando vendetta, ma chi invece non ha più un figlio lo rivorrebbe solo indietro più che farsi giustizia da solo. Invece deve essere lo stato ad essere più duro con le pene e le reclusioni. Lavori forzati e carcere duro da domani....... a vita.
Devono maledire il giorno che hanno commesso il crimine, perchè sarà il meno brutto che avranno passato da qui fino alla fine dei loro giorni.
Massimiliano Baffoni -
Il problema purtroppo sta nei giudici, non tanto nelle forze dell'ordine.
Molto spesso casi eclatanti vengono rimessi in giro per dettagli insignificanti.
E credo che ci sia una regia ben precisa alla base di tutto.
Che bisogna combattere, altrimenti questi cancri non li estirperemo mai.
ci vorrebbe piu' rigore per chi commette reati carcere duro senza sconti in special modo per i recidivi i quali al momento attuale sanno che se gli va bene il colpo "tutto di guadagnato" e se vanno in galera "nulla di perso".Cosi' non va bene!!
RispondiEliminaProposte concrete da facebook -
RispondiEliminaVigilanza Privata Territorio Eugubino -
PROGETTO CHE STA RISCUOTENDO SUCCESSO IN TANTISSIMI COMUNI = MILLE OCCHI SULLA CITTA Nello specifico, gli istituti di vigilanza, con la loro capillare presenza sul territorio, avranno il compito di segnalare eventuali reati alla Polizia o ai Carabinieri, affinchè possano prontamente intervenire in qualita di pubblici ufficiali e qualora ci sia bisogno di intervenire o fermare in flagranza di reato art.380. Le centrali operative delle forze di Polizia dirameranno inoltre le segnalazioni di ricerca anche alle centrali degli istituti ampliando così il numero di operatori in grado di verificare le diverse situazioni e zone nelle quali la sicurezza è messa a rischio. “Se si riesce a garantire sicurezza ai cittadini aumentano anche le possibilità di crescita e di sviluppo, l’applicazione di questo protocollo favorisce una migliore gestione dell’ordine pubblico e in grado di aumentare il livello di sicurezza percepita dai cittadini. Questo progetto sta ottenendo risultati sorprendenti in tutta Italia. Sicuramente una più massiccia presenza di tutte le forze esistenti nel territorio non potrà che favorire l'ulteriore miglioramento dell'efficacia e della tempestività degli interventi, garantendo una maggiore sicurezza alla città e l intera estensione del territorio”
Massimiliano Baffoni -
Io ci sto, ricordando che quando la lega propose la vigilanza dei cittadini fu tacciata di squadrismo e di razzismo...
Giuseppe Ferranti -
Allora concretiziamo questo progetto, sono disponibile ad essere contattato per mettermi a disposizione al fine di realizzare questa operazione.