Il mio puzzle, i miei pezzi.Di ieri e l'altro ieri.

domenica 4 dicembre 2011

Per ora le lacrime (in tv)... poi anche il sangue (nostro). Ma la colpa non è certo di Monti...

Che ci sia crisi è indiscutibile. Che agli italiani toccherà un presente di "lacrime e sangue" è ormai noto.
Che poi le lacrime, la prima a versarle, sia stata una dei neo-ministri, Elsa Fornero - titolare del dicastero al welfare - in pochi se lo sarebbero aspettato.
Eppure in tv, è quello che si è visto (e ci ha colpito) nella conferenza stampa odierna sulla manovra da 30 miliardi di euro del governo Monti, una sorta di scialuppa scomoda e peregrina, che però è l'unica che può tirarci fuori dal Titanic Italia almeno per il momento.

http://www.video.mediaset.it/video/tgcom/da_assegnare/266173/il-pianto-della-fornero.html

Non me l'aspettavo. In fondo, quando si parla di governi tecnici, ci si immagina figure grigie e burocratiche - nel vestire come nell'esprimersi: freddi notai camuffati da statisti, chiamati a pianificare con scientificità disposizioni governative e programmi di riforma in grado di far tornare i conti del bilancio Italia.
Insomma, tutto t'aspetti, meno che proprio loro - proprio i tecnici - finiscano per sciogliersi emotivamente di fronte a decisioni non solo inevitabili, ma perfino legate a responsabilità altrui.
Non è certo Mario Monti ad aver contribuito a far sì che il rapporto tra debito pubblico e PIL (prodotto interno lordo) varcasse la soglia del 120%.
Ma intanto è Mario Monti, e la sua compagine di "tecnici" - già molto osteggiata da vari ambienti politici e sindacali (il che dovrebbe già di per sè deporre a loro favore) - a dover risolvere la "magagna", che non è solo salvare l'Italia, ma di fatto è dare una sterzata decisa per evitare il default dell'area Euro (tutti sanno che il crollo del nostro Paese trascinerebbe con sè tutto il Continente...).

Insomma la posta in palio è altissima. E forse quelle lacrime targate Fornero - così diverse da tante lacrime di plastica cui spesso il piccolo schermo ricorre giusto per far audience e cassa - ci rappresentano la gravità reale della situazione.
Iva al 23%, riforma pensionistica severa, liberalizzazione immediata in alcuni comparti, Ici ripristinata, taglio delle spese della politica almeno in alcuni segmenti (Province ed enti collegati), transazioni cash limitate al tetto dei 1000 euro. Non sarà la ricetta del secolo, ma in questa fase è difficile immaginare qualcosa di meglio (e di più efficace).

Qualche opinionista scrive che si poteva fare di più (soprattutto sul fronte tagli): personalmente mi chiedo se la politica - sempre attenta a non rischiare il "consenso" piuttosto che il default - avrebbe avuto il coraggio di fare intanto tutto questo. Sapendo poi che sul banco degli imputati, in realtà, dovrebbe esserci lei stessa, la politica. E un po' anche gli italiani che - come ho già detto in un post di qualche giorno fa (editoriale "Gubbio oggi" di novembre) - debbono metterci del loro per non ingigantire problemi (evasione fiscale, per dire il primo che viene a mente) non proprio estranei alla crisi attuale.

Ora il copione è ben chiaro: ci attendono "lacrime e sangue". Le lacrime le abbiamo già viste, inaspettate, addirittura da un ministro; il sangue sarà anche il nostro...
Ma la colpa del virus (sperando che la medicina, per quanto amara, funzioni) non è certo dell'unico dottore che - in questo momento - può davvero curarci...

2 commenti:

  1. Caro Direttore, condivido in pieno la tua riflessione. Ho ascoltato attentamente tutta la conferenza stampa del Governo Monti condotta con rigore, sobrietà, competenza, lontana anni luce dai tagli propagandistici e dallo stile "spot" a cui siamo stati abituati. Credo che questo governo "tecnico" sia molto più politico di quelli che lo hanno preceduto, perchè finora a sbagliare e a dare un' immagine distorta di se è stata la politica stessa. Anzi, credo che sia distorta la politica, non solo la sua immagine, troppo impegnata a tener il piede su 100 staffe, troppo preoccupata del consenso che non è e non deve essere il fine, sopratutto quando si attraversano momenti critici e soprattutto quando c'è bisogno di prendere decisioni. "La ricreazione è finita". Spero siano finiti anche i teatrini, i giochi delle parti e che questo governo dia il via ad una nuova stagione amministrativa ma soprattutto politica ad un nuovo stile fatto di competenza, di conoscenza, di responsabilità, di servizio, di unità e coesione tra le parti sociali e tra le generazioni. Basta con lo stile Ultràs, la curva nord contro la sud, i rossi contro i neri, "divide et impera".. Lo stato è una cosa seria. Diverso tempo fa, scrissi in una mia personale nota che la politica (tutta) stava prendendo una brutta piega, quella cioè di essere rappresentazione e non rappresentanza. Ogni schieramento si è preoccupato di dare una rappresentazione di se in molti casi proponendo populisticamente slogan di effetto che dettavano l'agenda della stampa piuttosto che quella delle priorità del paese. Ecco in questi ultimi 17 giorni ( tanta è la vita di questo governo) non credo che si potesse fare di più e chi dice ciò deve mettersi una mano sulla coscienza e pensare che se abbiamo avuto bisogno di una squadra di tecnici per fare quello che si sarebbe dovuto fare prima e con più tempo, ammette il proprio fallimento politico e non solo.

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  2. Condivido in pieno Barbara... Eccellente la frase: "La ricreazione è finita!". Direi che sintetizza quello che ci aspetta.
    E poi Monti non è la signora Rottermaier con la bacchetta davanti alla lavagna: è anche un signore che per prima cosa, per dare l'esempio, si è decurtato lo stipendio da premier.
    "Era doveroso" ha dichiarato...
    Se almeno la metà degli italiani avesse questo senso del dovere in tutto ciò che fa ogni giorno, forse, non saremmo tra gli ultimi vagoni d'Europa.
    Intanto, accontentiamoci di avere almeno un signore che cerca di dare un "buon esempio": anche questa, a mio modesto avviso, non è nozione tecnica ma è BUONA POLITICA.

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